Un semplice, seppure appetitoso, piatto di pasta e fave spacciato in televisione per le celebri Virtù abruzzesi, il complesso piatto teramano tipico del Primo Maggio.
Va bene riciclare in un sol giorno ciò che offre la dispensa invernale, ma da questo a dare in pasto ai telespettatori una bella fake news culinaria ce ne corre: il servizio di Canale 5 che etichettava pasta e fave come “Virtù abruzzesi” ha scatenato una bagarre a Teramo e non solo. L’assessore Antonio Filipponi, dopo aver visto le immagini andate in onda nella rubrica “Gusto” del Tg5, ha chiesto l’immediata rettifica a Mediaset, per tutelare l’immagine della città e della sua straordinaria enogastronomia.
“Ho parlato con il responsabile Mediaset della trasmissione, Gioacchino Bonsignore, che si scusa per le inesattezze andate in onda. Per recuperare hanno immediatamente dato piena disponibilità a venire a Teramo per un servizio sulle vere virtù e sulla enogastronomia Teramana. Verranno prestissimo, quindi in tempo per conoscerle in prima persona”.
Sulla gaffe televisiva si registra anche la reazione dell’associazione Robin Hood:
“Dopo le mazzarelle lesse alla ‘Prova dei cuochi’, oggi apprendiamo da Canale 5 che le virtù possono essere fatte con fave e pancetta abbrustolita (altro piatto teramano). Virtù di pesce … di tutto e di più. Frodi commerciali in estrema sintesi. Tutto ciò che va al di là del disciplinare si configura così. Tra le quattro mura della propria abitazione si può fare ciò che si vuole, ma in pubblico, e sopratutto in commercio, non è cosi”.
Non è la prima volta, in questa settimana, che le Virtù balzano agli onori della cronaca: era già successo qualche giorno fa, per la polemica tra ristoratori e organizzatori della manifestazione Festival delle Virtù.