Questa sera la festa del Centro al Teatro Marrucino di Chieti: ingresso gratuito, dalle ore 21.00, prosegue l’evento itinerante voluto dal quotidiano diretto da Luca Telese
il Centro continua il suo viaggio in Abruzzo stasera a Chieti, dalle ore 21.00 al Teatro Marrucino, con ingresso gratuito.
Riportiamo l’Editoriale del direttore Luca Telese
«Nuova importante tappa – scrive Telese – per ascoltare, per parlare, per conoscerci, per connettere il nostro lavoro al racconto dei territori. Ci vediamo al teatro Marrucino per una nuova serata – spettacolo, dove – come è già accaduto nelle altre tappe del nostro giro dell’Abruzzo – si alterneranno i saluti istituzionali, la musica della Smart Band, gli ospiti, i saluti della nostra redazione teatina, il grande racconto di una regione e di un paese che cambiano insieme.
Chieti ha una carta di identità che tiene unito il filo del passato e del futuro, la città alta, custode della storia e della cultura, e lo scalo, che – come ci racconterà Luca Tosto – è diventato in questi anni l’habitat di un nuovo dinamico tessuto industriale, il motore potente di un pezzo di Abruzzo che si proietta nella metalmeccanica di avanguardia, nell’industria, nella medicina, nella progettazione, lungo una nuova frontiera in cui i saperi artigiani del Novecento, diventano la piattaforma delle nuove tecnologie, e delle infrastrutture più moderne.
Il viaggio del nuovo Centro ha già toccato Pescara, Avezzano, Celano, il 24 aprile abbiamo già messo in programma la serata all’Aquila, e stiamo per organizzare un altro appuntamento, che sarà dedicato a Ignazio Silone e all’anniversario di Fontamara (il capolavoro che compie il primo maggio gli ottant’anni dalla prima edizione italiana).
Nel frattempo è già in cantiere una storia di Abruzzo a fumetti, in due volumi, dal guerriero di Capestrano ai giorni nostri (che daremo in omaggio con il nostro giornale). Siamo il primo e unico quotidiano d’Abruzzo, siamo uno strumento che connette i territori e li racconta. Ma siamo anche un cuore che batte, perché senza sangue non ci sono idee, senza emozioni non c’è narrazione.
Saremo oggi sul palcoscenico di uno dei più bei teatri italiani, perché un giornale è sempre il prodotto di una comunità, e il Centro di Gravità permanente è il luogo esatto in cui la cronaca quotidiana delle nostre pagine diventa il libro di storia di un territorio complesso e pieno di tesori da scoprire».