Oltre che ai medici di famiglia, in Abruzzo i cittadini a rischio potranno effettuare covid test anche nei laboratori analisi pubblici e privati, ma non dovranno eludere la segnalazione alla Asl.
Lo prevede una nuova ordinanza del presidente della Regione, ad annunciarlo è stata l’assessore alla Salute Nicoletta Verì. I test molecolari sierologici quantitativi e i test antigenici potranno essere effettuati sulle categorie di cittadini definite a rischio, contenute in un documento che verrà recepito in una nuova ordinanza del Presidente della Regione.
La Regione Abruzzo ha altresì vietato vieta ai laboratori di analisi, pubblici e privati, di eseguire test relativi al Covid-19 eludendo la segnalazione alle Asl ai fini del tracciamento dei contatti. Il provvedimento, di fatto, pone fine al fenomeno – di frequente segnalato dagli utenti – di persone risultate positive in test eseguiti nei laboratori privati e mai conteggiate nei dati ufficiali. L’ordinanza impone “che sia fatto esplicito divieto di prelevare qualsiasi matrice biologica umana su cui testare con qualsiasi metodica diagnostica la presenza di SARS-CoV-2 eludendo l’utilizzo dell’applicativo di Tracciatura Tamponi della Regione Abruzzo (Attra) di cui alla Opgr n. 39 del 18 aprile 2020” e che “tale divieto valga per qualsiasi struttura sanitaria pubblica o privata regolarmente autorizzata ed a qualunque titolo operante nella regione Abruzzo, ed anche per le indagini sui gruppi di popolazione e/o aree più a rischio”. Le disposizioni dell’ordinanza, si legge, “hanno decorrenza immediata e sono valide sino a diverso provvedimento.
Per accedere al test nei laboratori – a carico del servizio sanitario regionale – basterà semplicemente esibire una autocertificazione. I test sierologici saranno gratuiti per operatori sanitari, forze dell’ordine, genitori di studenti di età compresa tra 0 e 18 anni (e maggiorenni se frequentanti scuola secondaria secondo ciclo), gli studenti stessi, i loro fratelli e sorelle, nonché gli ulteriori familiari conviventi. Sono beneficiari inoltre gli assistiti che frequentano corsi universitari, aventi l’assistenza sanitaria di base in Regione, nonché donne e bambini presi in carico dai centri anti violenza e case rifugio. Tutti coloro non compresi in queste categorie, potranno comunque sottoporsi a pagamento al test. Per casi di sospetto clinico, infine, sarà necessaria l’impegnativa del medico curante con il codice di esenzione ticket. I risultati dei test dovranno essere obbligatoriamente inseriti dai laboratori nella piattaforma informatica della Regione, al fine di uniformare il tracciamento dei contatti e dei casi positivi. Agli stessi laboratori è espressamente vietato eseguire prelievi eludendo l’utilizzo dell’applicativo di tracciatura tamponi.