Sisma: restituzione delle tasse, il presidente Luciano D’Alfonso afferma che la Regione non resterà immobile, di aver scritto al Presidente Mattarella e si attenderà, fiduciosi, il ricorso al Tar.
E sulla questione è stata scritta, appunto, una lettera all’attenzione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a firma del vicepresidente della Regione Abruzzo, Giovanni Lolli, del Sindaco di L’Aquila, Pierluigi Biondi e del coordinatore dei sindaci del cratere, Francesco Di Paolo. Tutto questo a causa della vicenda della richiesta di restituzione delle tasse sospese dopo il sisma del 2009 a imprese pubbliche, private e professionisti, ritenute aiuti di Stato dalla Commissione Europea. Sono state notificate cartelle esattoriali a circa 350 imprese e professionisti del cratere da pagare entro 30 giorni. Un colpo di grazia, questo, per le aziende e per il territorio, con il sindaco Biondi che taglia corto: “Si vuole la morte della città dell’Aquila”.
“In Italia e in Europa – afferma D’Alfonso – vige il principio della parità di trattamento e di opportunità, noi abbiamo avuto su questo fronte una disparità di trattamento che faremo valere, nonostante il fatto che sia datata questa procedura. Abbiamo titolo a chiedere al Tar giustizia amministrativa, sulla quale poi rilanciare nei confronti degli organi della decisione amministrativa italiana ed europea. Ritengo che il mese di aprile, soprattutto la parte finale, possa riservare qualche interessante evoluzione”, aggiunge D’Alfonso a margine di una conferenza stampa su alcuni interventi del Masterplan, annunciando che alla manifestazione dell’Aquila del 16 aprile “ci sarà il presidente Lolli e credo di esserci anch’io. Sto lavorando usando anche gli spazi politici che sono arrivati ulteriormente dentro la Regione Abruzzo. Penso che su una questione di questo tipo – conclude – non ci debbano essere differenze di collocazione partitici.”
Il corteo dalle 10.30 partirà a L’Aquila, dalla Fontana luminosa, la manifestazione indetta da Comune dell’Aquila e Regione Abruzzo per protestare, appunto, contro la richiesta avanzata dall’Unione europea di restituzione di tasse, tributi e contributi sospesi dopo il 2009 nei confronti di aziende e titolari di partita Iva.