Una nuova politica del lavoro, in grado di attrarre o riconquistare i giovani, anche quelli che hanno scelto di andare all’estero: Giovanni Legnini, candidato alla presidenza della Regione Abruzzo, espone il suo progetto.
Le misure ipotizzate dal candidato Legnini, sostenuto da una coalizione di liste civiche e dal centrosinistra, vertono soprattutto sull’occupazione giovanile; per realizzarle Legnini pensa all’impiego di risorse europee. I tre piani d’azione (Torno in Abruzzo, Cresco e torno, e Guardo al futuro) saranno finanziati con un oltre 30 milioni di euro, con un utilizzo mirato dei fondi comunitari ancora disponibili a valere sul POR FSE relativi all’ASSE I (occupazione) e all’ASSE III (Istruzione e Formazione) e nei periodi successivi con le disponibilità della nuova programmazione comunitaria 2020-2027.
“Torno in Abruzzo”
Un numero sempre crescente di giovani abruzzesi è costretto a lasciare la regione per trovare lavoro. L’Abruzzo è al quinto posto per numero di laureati che trovano lavoro fuori regione. Per invertire questa tendenza si prevede, sempre nell’ambito degli incentivi all’occupazione, un contributo a fondo perduto, previa presentazione di un progetto che coinvolga giovani e aziende, fino a 20mila euro per favorire il rientro in Regione delle persone che, partite dall’Abruzzo abbiano acquisito valide conoscenze e competenze. Vogliamo far tornare 1000 giovani che lavorano all’estero. La spesa necessaria di 10 milioni di euro sarà attinta dai fondi comunitari ancora disponibili a valere sul POR FSE relativi all’ASSE I (occupazione) e all’ASSE III (Istruzione e Formazione)
“Mi formo e torno”
L’iniziativa intende introdurre un nuovo intervento nell’ambito degli incentivi all’occupazione favorendo l’acquisizione di conoscenze e competenze specifiche sia all’estero che in altre regioni e di maturare un’esperienza da utilizzare nelle aziende del territorio regionale, supportando sia l’offerta che la domanda di lavoro. Si prevede, per i progetti che saranno selezionati:
- un contributo a fondo perduto, fino a 20mila euro, per sostenere spese di soggiorno e attività di formazione all’estero o in altre regioni da 6 a 12 mesi;
- un contributo, fino a 10mila euro, sempre a fondo perduto, per un’azienda che, sin dalla fase di presentazione della richiesta da parte del giovane laureato, si impegna ad assumerlo al termine del periodo di formazione.
Potranno accedervi 1000 giovani per un biennio per una spesa annua di 15 milioni di euro reperibile dal POR FSE relativi all’ASSE I (occupazione) e all’ASSE III (Istruzione e Formazione).
Di seguito la nota dettagliata delle misure illustrate oggi in conferenza stampa:
“Guardo al futuro”
La precarietà rappresenta una delle difficoltà maggiori per chi vuole sviluppare appieno il proprio progetto di vita. Adotteremo le seguenti:
- Per i disoccupati e i precari con più di 35 anni prevediamo un contributo fino a 10mila euro per l’assunzione a tempo indeterminato e/o per la trasformazione di contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato, purché garantiti per almeno 36 mesi.
Si tratta di una rimodulazione degli strumenti previsti all’interno delle misure relative agli incentivi all’occupazione (sempre a valere sull’Asse I del POR FSE) da destinare alle imprese. Sarà stanziato un importo annuo di Euro 7 milioni di euro.
- Per i disoccupati di lunga durata e persone a rischio di disoccupazione prevediamo incentivi all’assunzione; servizi di accompagnamento e supervisione personalizzati; tirocini e altre forme di formazione sul lavoro. Tali misure saranno utili anche a contrastare l’emergente fenomeno della difficoltà del rientro nel mercato del lavoro, in particolare per gli over 50.
Sarà stanziato un importo annuo di Euro 7 milioni di euro
Queste iniziative per i giovani vedranno anche la sinergia tra le imprese, gli ITS, le scuole e le università al fine di strutturare modelli didattici capaci di promuovere apprendimenti contestualizzati, nonché di fornire agli studenti specifiche capacità, conoscenze ed abilità pratiche immediatamente spendibili sul mercato del lavoro.
- Le nuove imprese agricole dei giovani
L’agricoltura è un’attività fondamentale per il nostro territorio sia dal punto di vista economico, sia ambientale e sociale. Riteniamo importante favorire il ricambio generazionale e l’insediamento di giovani imprenditori agricoli, anche per favorire l’introduzione, nelle aziende agricole, di sistemi innovativi di processo e di prodotto atti a migliorare la capacità di collocamento dei prodotti, favorendo così la crescita occupazionale e la crescita dell’intero comparto.
Servizi formativi e consulenziali e strumenti finanziari di accesso al credito, per sostenere le nuove imprese. Finanziati tramite una rimodulazione dei fondi ancora disponibili all’interno del FEASR, metteremo in atto azioni specifiche per favorire l’innovazione imprenditoriale nel campo dell’agricoltura e dell’agroalimentare promuovendo attività di giovani agricoltori.
I fondi utilizzabili in due anno saranno di 25 milioni di Euro con una stima di oltre 300 nuove imprese agricole. Essi saranno reperiti con una rimodulazione del Fondo per lo sviluppo rurale per 10 milioni di euro e un ulteriore stanziamento di 15 milioni sui fondi non ancora impegnati.
3. “Creo la mia impresa”:
Intendiamo promuovere la capacità di dare vita a nuove imprese capaci di generare crescita ed occupazione. Lo faremo rafforzando il sistema di finanziamenti diretti alle nuove imprese, attraverso le seguenti azioni:
Ci sarà una misura specifica per favorire l’autoimprenditorialità. La misura si aggiunge a quella già prevista nella misura “resto al sud” gestita da Invitalia .
Destineremo 10 milioni di euro ogni anno per due anni, che saranno reperiti con una rimodulazione del Fondo di Sviluppo e coesione, con una stima di 100 nuove imprese all’anno per un contributo pro- capite medio di 100.000 euro.
Per la nascita delle nuove imprese, con una priorità a quelle del settore Turismo visto che si tratta di settore che in Abruzzo ha potenzialità ancora inespresse.
4. Crescita delle imprese sostenibili
Favoriremo la imprese che intendono innovare nel rispetto della sostenibilità sia ambientale che sociale. Prevediamo di incrementare il cofinanziamento da parte della Regione. Destineremo 20 milioni di euro ogni anno che saranno resi disponibili grazie sia alla rimodulazione del Fondo di Sviluppo e coesione, utilizzandone i risparmi sia definanziando alcune misure del Masterplan. In particolare favoriremo:
- iniziative imprenditoriali per rivitalizzare il sistema economico locale e creare nuova occupazione, attraverso progetti di innovazione, ampliamento e ristrutturazione, consente il finanziamento di attività con un investimento minimo pari ad 1,5 milioni di euro ed è necessario garantire un cofinanziamento regionale pari ad almeno il 10% del finanziato.
Tale misura di sostegno all’investimento sarà finanziata in base alla legge 181/89: incentivi per il rilancio delle aree colpite da crisi industriale e di settore.
- Contratti di Sviluppo: sostegno agli investimenti di grandi dimensioni nel settore industriale, turistico e di tutela ambientale. L’investimento complessivo minimo richiesto è di 20 milioni di euro. Solo per attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli si riduce a 7,5 milioni di euro. La quota di cofinanziamento regionale deve essere di almeno il 10% del finanziato.
- Accordi per l’Innovazione: Progetti riguardanti attività di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale finalizzati alla realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi o al notevole miglioramento di prodotti, processi o servizi esistenti, tramite lo sviluppo di una o più delle tecnologie identificate dal Programma quadro dell’Unione europea per la ricerca e l’innovazione 2014 – 2020 “Orizzonte 2020” in stretta sinergia con le tre università abruzzesi. .
- Progetti di ricerca e sviluppo. Dovranno prevedere spese e costi ammissibili non inferiori a 5 milioni di euro e non superiori a 40 milioni di euro, avere una durata non superiore a 36 mesi ed essere avviati successivamente alla presentazione della proposta progettuale al MISE. Quota statale 20%; cofinanziamento regionale min. 3% (che lo Stato raddoppia in aggiunta al 20%).
Per tutte queste misure daremo priorità alle imprese che investono in progetti industriali sostenibili previsti dalla “Carta di Pescara”, il documento programmatorio che recepisce gli indirizzi delle politiche europee sul tema della sostenibilità ambientale applicata all’industria, approvato dalla Giunta Regionale con Delibera n. 502 del 21 luglio 2016 ed al quale hanno già aderito oltre 100 imprese condividendone i principi ispiratori di crescita ecosostenibile.
5. Sostegno per l’accesso al credito per le PMI
Una particolare attenzione sarà data al microcredito. Vi sarà una rimodulazione che svilupperà nuovi fondi di garanzia per l’accesso al credito delle micro, piccole e medie imprese: raddoppieremo il fondo da destinare ai Consorzi fidi per un importo di 20 milioni in due anni al fine di sostenere l’accesso al credito con i fondi di garanzia per le micro, piccole e medie imprese.
Il totale degli stanziamenti sarà di 114 milioni di euro dando un forte impulso alla crescita occupazionale e favoriranno uno sviluppo basato su un’innovazione ecosostenibile e un adeguato sostegno ai settori ad alta potenzialità come l’agricoltura e il turismo.