Undici associazioni culturali e ambientaliste adottano altrettanti pezzi delle antiche mura urbiche, la cinta muraria di 5 chilometri che delimita il centro storico dell’Aquila, di cui ogni tratto fu realizzato nel Medioevo dai castelli del contado.
A loro venne affidata la gestione e la cura del pezzo di mura costruito, secondo il concetto della comunione dei beni. Oggi, a distanza di otto anni dal terremoto e raccogliendo una proposta che viene proprio dal mondo delle associazioni, si recupera quel concetto e le mura tornano nella cura civica. A sancire il passaggio di assegnazione di ciascuno degli 11 tratti, è stato questa mattina l’assessore all’Urbanistica e alla Ricostruzione Pietro Di Stefano, che a palazzo Fibbioni ha estratto a sorte i tratti da manutenere affidandoli alle associazioni. Toccherà a loro curare il tratto affidato, non solo per la pulizia, ma anche riferendo di volta in volta agli enti preposti, in particolare alla Soprintendenza, la necessità di eventuali interventi. Un caso forse unico in Italia di ampia rete di associazioni a cui l’amministrazione affida un monumento cittadino.
Intanto riprenderanno tra due mesi i lavori di recupero dell’ultimo tratto delle mura urbiche, per il quale si è in attesa dei fondi stanziati dal Governo con il decreto Franceschini, che mette a disposizione 30 milioni di euro per mura, Duomo di San Massimo e Santa Maria Paganica e che si andranno ad aggiungere ai 13 già investiti sulle mura urbiche. L’obiettivo è illuminare tutta la cinta muraria e renderla fruibile con camminamenti e percorsi ciclopedonali.