Grido di allarme e appello alla politica dal segretario provinciale dell’Aquila della Uil Fpl, Antonio Ginnetti, dal responsabile del dipartimento Sanità Uil Fpl, Gianfranco Giorgi, e dal segretario della Fsi, Salvatore Placidi.
“La sanità della provincia dell’Aquila rischia di implodere a causa dell’emergenza covid. – spiegano i sindacalisti – È infatti in pieno caos per carenza di personale e registriamo una grave situazione all’interno di tutti gli ospedali della provincia. Chiediamo chiarimenti riguardo una lettera a firma del direttore sanitario della Asl, Sabrina Cicogna, e della responsabile del dipartimento delle professioni sanitarie, Adriana Pignatelli, con la quale si intende reclutare 25 infermieri dagli ospedali di Avezzano, Sulmona e Castel di Sangro da impiegare all’interno dell’ospedale San Salvatore, struttura covid di riferimento della provincia, per l’attivazione di ulteriori 40 posti letto di Medicina covid da allestire nell’edificio Delta 7. Riteniamo che siano posti necessari e che vadano attivati, ma non si può reclutare personale da strutture sanitarie già carenti di organico. Non c’è solo il covid da curare, ma anche le altre patologie. – sottolineano i tre rivendicando spiegazioni sul caso – Insistiamo da mesi che bisognava fare investimenti sul personale e sulla tecnologia, data la seconda ondata di pandemia, ma il manager Testa continua a essere orientato a risanare il bilancio, predisponendo una politica di tagli sul personale. Fino ad oggi le unità operative in prima linea nella lotta al covid hanno retto grazie al sacrificio dei medici e del personale del comparto, ma la resistenza umana ha un limite. Come si può parlare di tagli quando invece in tutte le Asl d’Italia si sta investendo? La prima ondata di pandemia ci ha graziato, la seconda ondata ci sta mettendo in grande difficoltà e questa cosa c’era da aspettarsela. I nostri ospedali, invece, sono completamente impreparati”.
La nota della Uil si conclude con altre osservazioni:
“Gli infermieri del Delta 7 dovranno essere operativi già entro il 23 ottobre. I reparti del San Salvatore sono stati nel frattempo già depotenziati per utilizzare il personale nella zona grigia, dove i pazienti in attesa di ricovero attendono gli esiti dei tamponi. La zona grigia è stata infatti nelle ultime ore ampliata come numero di posti letto. Noi ci opponiamo fermamente a questo nuovo rastrellamento di personale. Nuovo personale medico e del comparto va integrato, ma attingendo all’esterno della Asl. L’azienda avrebbe dovuto assumere per tempo per reggere l’impatto della nuova ondata”.