Vincitori del concorso Ripam a tempo indeterminato, eppure precari. I lavoratori della ricostruzione dei Comuni del Cratere assunti nei cosiddetti Utr – gli uffici territoriali comunali – questa mattina hanno incrociato le braccia e hanno inscenato un presidio di protesta davanti alla prefettura.
Puntano il dito ormai da mesi contro una previsione normativa della cosiddetta Legge Barca: rischiano di finire in mobilità obbligatoria, l’anticamera del licenziamento, se – alla scadenza del loro contratto legato alla ricostruzione, nel 2023, non dovessero essere riassunti da altri enti, . Una situazione paradossale, effetto di un errore normativo secondo i sindacati, che oggi sono stati ricevuti dal prefetto dell’Aquila Giuseppe Linardi.
Ma la ricostruzione rallenta nei 56 Comuni del cratere sismico aquilano dove dal 25 settembre 2017 al 4 giugno sono state licenziate e cioè sono pronte per diventare cantieri, poco più di cento pratiche: pochissime a fronte di migliaia di progetti attesi.
Intanto il deputato aquilano della Lega Luigi D’Eramo, interviene sulla nomina futura dei nuovi dirigenti degli uffici speciali dell’aquila e del cratere, chiedendo alla politica di “tenersi lontana dalla ricostruzione”. Il riferimento è agli esponenti politici che hanno risposto al bando per l’individuazione delle due nuove figure, tra cui l’ex presidente del Consiglio comunale Carlo Benedetti e Americo Di Benedetto, consigliere del “Passo possibile” ed ex candidato sindaco.