A preoccupare è il versante di Pagliare di Tione e Goriano Valli, dove i nuovi focolai di incendio alzano la testa aggravando il quadro difficile del fronte del Parco regionale del Sirente. Accerchiato dai focolai è Secinaro, il piccolo borgo ai piedi del Sirente.
Il paese da martedì mattina intorno a mezzogiorno combatte contro il fuoco divampato in tre diversi punti – in modo si presuppone doloso – al confine tra Molina Aterno, Secinaro e Goriano Valli. Nella notte scorsa le fiamme si erano sopite, complice l’abbassamento delle temperature e la mancanza di vento, fiamme che hanno ripreso vigore alle prime luci di ieri. Distrutta la pineta secolare, il “polmone di Secinaro e della Valle Subequana”, come viene definita da queste parti – e la montagna “Campo de rose”, adesso sorvegliato speciale è l’altro versante, quello appunto di Tione, all’imbocco del Parco: se le fiamme prendessero piede qui sarebbe davvero difficile domarle, in quanto il Parco si sviluppa per chilometri e chilometri di fitto bosco di faggi e pinete.
Per questo ieri, su richiesta della Regione, in campo sono arrivati, al fianco dei 60 vigili del fuoco, 30 volontari della protezione civile, diverse guardie provinciali e gruppi di zoofilia, i militari del Nono reggimento dell’Aquila, un elicottero della Regione e uno dei Vigili del fuoco e un Canadair dalla Francia. Proprio quest’ultimo a metà pomeriggio è rimasto bloccato a Ciampino, dove era tornato per fare rifornimento di carburante, per un guasto. Preoccupatissimo il sindaco Celestino Bernabei:
“E’uno scempio, è andata persa una delle pinete più importanti di tutta la Valle Subequana”.
Intanto sul versante di Tione già da martedì l’amministrazione comunale, con l’aiuto della gente del posto che mette a disposizione ruspe e mezzi e manovalanza, sta cercando di aprire delle linee tagliafuoco per arginare la veemenza delle fiamme verso il Parco. Un altro incendio divampò, esattamente nello stesso punto di quello di martedì e quasi lo stesso giorno (il 28 agosto) sei anni fa.