Covid Abruzzo. Il presidente della sezione turismo di Confindustria Chieti Pescara preoccupato per i danni creati dalla pandemia: «Senza turismo l’economia collassa».
«La pandemia ha creato i maggiori danni al settore turistico: alberghi chiusi da marzo a giugno. Si è recuperato qualcosa da luglio a settembre, poi di nuovo chiusi, si prevede, fino a tutto marzo. Nella migliore delle ipotesi si riaprirà ad aprile, ma ricostruendo tutto da zero. Un danno incalcolabile per un settore trainante per il Paese. Strutture chiuse anche in montagna fino a gennaio. In questo periodo, più che mai le imprese hanno bisogno dell’associazione. C’è bisogno di riprogrammare il 2021 con l’aiuto di tutte le istituzioni, soprattutto regionali.»
Sono le parole di Lucio Laureti, 63 anni, nuovo presidente della sezione turismo di Confindustria Chieti Pescara. Già presidente della Saga, società che gestisce i servizi dell’aeroporto d’Abruzzo, Laureti è professore associato in Economia Politica presso l’Università Lum Jean Monnet di Casamassima (Bari), componente del Cda dell’Università G. d’Annunzio di Chieti Pescara e socio della struttura alberghiera Grand Hotel Montesilvano della Società Pistacchio Srl.
Come vice nella sezione turismo Laureti avrà accanto Donato Sambuco, vicepresidente Phi Hotels di Xenia spa.
«In questo periodo, al netto di ristori nazionali arrivati alle strutture e della necessità di mettere in cassa integrazione i dipendenti, sono state annullate tutte le prenotazioni», sottolinea Laureti. «Occorre un piano Marshall per il turismo regionale; faremo le nostre proposte alla Regione Abruzzo per il 2021. Uno strumento che ha funzionato nel 2020 sono stati i voucher turistici che hanno convinto molti turisti a venire da noi. Il flusso turistico abruzzese si basa molto più sul turismo balneare, montano e culturale che su quello lavorativo. La maggior parte del turismo è nazionale più che estero: su quel target occorrerà lavorare per l’immediato futuro. Migliaia di famiglie dei lavoratori diretti e indiretti del settore stanno aspettando ed è a loro, oltre che agli operatori, che dovranno essere date risposte operative e risolutive.
L’economia dell’Abruzzo senza turismo collassa. Confindustria sezione turismo già da gennaio sarà in grado di interloquire con le istituzioni per salvare il settore.»«Il servizio alberghiero è fatto di persone», aggiunge il vice presidente Sambuco. «Questa fase genera un calo emotivo e motivazionale sia per chi lavora in strutture vuote per manutenzionarle sia per chi, a casa, vive il precario di una cassa integrazione. La ripartenza chiederà una fase di adattamento al futuro che il prodotto ospitalità e turismo andranno a sviluppare. Mantenere efficienti le risorse strutturali e umane è e sarà una sfida importante per aziende e organizzazioni del settore.»