Con la chiusura dei Balcani sono le coste italiane la destinazione principale dei migranti in fuga dai Paesi in guerra, o da dittature e povertà. Nordafricani della Siria, dell’Eritrea e della Somalia per lo più. Un’emergenza senza sosta che da due anni coinvolge anche l’Abruzzo, che come le altre regioni italiane è chiamata dal governo a fare la sua parte per ospitare.
Atteso nei prossimi giorni l’arrivo di duemila persone, che verranno suddivise nelle quattro province in numero uguale: 500 migranti più o meno che saranno accolti nelle strutture private che avranno i requisiti per farlo. A tale scopo la prefettura dell’Aquila – che coordina le altre della regione – sta per emanare i bandi a cui dovranno rispondere le strutture sul territorio.
Se i nuovi sbarchi dovessero avvenire prima della pubblicazione dei bandi, i migranti saranno temporaneamente accolti in quelle già abilitate. 2.446 i migranti ospitati a oggi in regione: 613 all’Aquila, 680 a Chieti, 500 a Pescara 500, 653 a Teramo. Non esiste ancora un hub, un centro unico per l’accoglienza temporanea in Abruzzo, anche se prende sempre più piede l’ipotesi di aprire le caserme dismesse che in Abruzzo sono due: una all’Aquila (Caserma Rossi) e una a Sulmona (Caserma Battisti), il cui recupero però ha bisogno di tempi lunghi e di risorse che nell’immediato non ci sono. Nei giorni scorsi si è anche valutata la possibilità di aprire un centro interregionale a San Giuliano di Puglia che potenzialmente accogliesse 1.500 persone, ma il numero sbilanciato rispetto ai mille abitanti ha fatto da subito abbandonare l’idea (il centro è attivo ma soltanto per il Molise).
I risultati sono positivi secondo il viceprefetto dell’Aquila, Giuseppe Guetta, che invita i cittadini a non lasciarsi andare ad allarmismi. “L’Abruzzo è un popolo accogliente – commenta Guetta – alle iniziali diffidenza fa sempre seguire spirito di accoglienza, tant’è vero che ad esempio a Sulmona è nata un’associazione di volontariato che si occupa dei migranti”. Il riferimento del viceprefetto è agli ultimi episodi di opposizione da parte dei cittadini all’arrivo stabilito da una circolare ministeriale, proprio nei giorni a cavallo di questo weekend, di alcuni immigrati aggiuntivi rispetto al tetto previsto: 70 all’Aquila, 85 a Teramo, 90 a Pescara e 85 a Chieti.