Non è un destino facile quello dell’insediamento produttivo per il riciclaggio dei materiali elettronici Accord Phoenix, arrivato in città, nell’ex polo elettronico di cui avrebbe dovuto riassorbire 130 lavoratori, e che adesso sta incontrando ostacoli di tipo giudiziario.
Prima la sospensione delle attività imposte dalla Asl a seguito di un accertamento in azienda che aveva trovato alcune anomalie da sanare. Poi il sequestro dell’area produttiva, coi sigilli apposti dalla Guardia di Finanza per il presunto stoccaggio di rifiuti pericolosi e non – 105mila chili di materiale elettronico – seppure non fossero state ancora istruite le dovute autorizzazioni.
Adesso all’orizzonte si prospetta anche la truffa. Con gli impianti sotto sequestro, la produzione è ferma e nubi si accumulano sul futuro dei lavoratori. I sindacati chiedono chiarezza a quella politica locale e regionale che da cinque anni lavora per portare in città l’insediamento produttivo che fa capo all’imprenditore inglese di origini indiane Ravi Shankar. Intanto finisce indagato per truffa il componente del Cda Francesco Baldarelli – dopo l’iscrizione nel registro degli indagati anche dello stesso presidente del Consiglio d’amministrazione Shankar.
Ora la Fiom Cgil chiede subito un incontro con la Regione Abruzzo.