L’incendio a Liscia ha ridotto in cenere 120 ettari di vegetazione. Un agente Forestale è rimasto intossicato. Non si esclude il dolo.
Il vasto incendio che si è innescato la notte scorsa nel comune di Liscia, nel Vastese, ha tenuto impegnati oltre 60 uomini, tra forestali, vigili del fuoco e protezione civile nelle operazioni di spegnimento. Per quasi tutta la giornata di ieri, il Direttore delle Operazioni di Spegnimento del Corpo forestale dello Stato ha coordinato 4 Canadear ed un elicottero dei Vigili del fuoco, oltre al personale a terra, per contenere le violenti fiamme alimentate dal forte vento di scirocco. Le fiamme, probabilmente di origine dolosa, hanno divorato oltre 120 ettari tra macchia mediterranea, pineta e terreni incolti. È stato massimo lo sforzo degli uomini del CFS per contenere i danni al patrimonio boschivo, alle infrastrutture presenti nel comune di Liscia ed alla circolazione della cittadinanza, tant’è che sono stati serrati e continui i contatti con le altre forze in campo e con le varie autorità di Pubblica Sicurezza. Un agente della Forestale, nel pomeriggio di ieri, è rimasto intossicato dal fumo in modo non grave, mentre sono state attraversare dalle fiamme un rimessa ed una piccola struttura ad uso commerciale presente all’interno di una pineta. Il Comando regionale del CFS, che sta seguendo attentamente lo sviluppo dell’incendio, ha disposto l’invio, da ieri sera, di due squadra altamente specializzate nello spegnimento degli incendi e relativi mezzi, per supportare i forestali operanti sull’incendio.