Torna l’ora solare: lancette indietro alle 3.00. Potrebbe essere l’ultima volta

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Torna stanotte, tra sabato 27 e domenica 28 ottobre, l’ora solare: lancette indietro di 60 minuti dalle 3.00. Potrebbe essere l’ultima volta.

Dopo sette mesi di ora legale, si torna all’ora solare che entrerà in vigore per 5 mesi, fino all’ultimo giorno di marzo, per tutto l’inverno. Dalle 3.00 lancette indietro di 60 minuti e domani dormiremo un’ora in più. Come è noto, con l’ora solare farà buio prima, mentre la mattina ci saranno più ore di luce a disposizione.

In questo modo si risparmia energia e si inquina di meno per produrla: in Italia, nel periodo marzo-ottobre 2018, il risparmio energetico è stato pari a 562 milioni di kWh, il fabbisogno medio annuo di circa 200 mila famiglie (fonte: Terna SpA). Il risparmio è da considerarsi nazionale, se lo si divide per le singole utenze, si tratta di circa 3 euro ciascuna.

Da Focus: 

“Di questo tema si è parlato molto ad agosto, in seguito all’annuncio del fatto che la Commissione Europea ha messo in consultazione la direttiva per abolire il cambio dell’ora due volte all’anno. Se la proposta appoggiata dalla maggioranza dei 4,6 milioni di europei che hanno partecipato a un sondaggio consultivo dovesse passare, nel 2019 potrebbe decadere l’obbligo di “uniformità” e ogni Paese potrebbe decidere se adottare l’ora solare o l’ora legale. Ognuno potrebbe fare come vuole, il che creerebbe non pochi problemi di fusi orari: negli spostamenti e nelle comunicazioni tra un Paese e l’altro dell’Unione.

Finora (Fonte Selectra) sappiamo che il 56% dei partecipanti al sondaggio UE preferisce l’ora legale, mentre il 36% è a favore dell’adozione dell’ora solare (quella “convenzionale”) tutto l’anno. L’8% non ha una preferenza. All’orizzonte possiamo intravedere soltanto una grande confusione: gli stessi Paesi che prediligono l’ora legale, non è detto abbiano interesse a mantenerla tutto l’anno. Se per esempio in Italia tenessimo l’orario ‘estivo’ tutto l’anno, d’inverno verrebbe chiaro tardi al mattino, quando le attività lavorative e scolastiche sono ormai già avviate”.