Dopo i disordini del fine settimana appena trascorso a Pescara, si pensa a nuove regole per una movida anticovid: tavoli su prenotazione e vigilanza privata.
Tavoli solo su prenotazione e vigilanza privata in ausilio alle forze dell’ordine: è la ricetta per una movida anticovid, sicura e ordinata, dopo il caos generato a Pescara dalle orde del popolo dell’aperitivo-a-tutti-i-costi, che nel fine settimana appena trascorso hanno letteralmente assaltato i luoghi del ritrovo in voga tra i giovani, in barba ai divieti antiassembramento dell’ordinanza regionale firmata dal governatore Marsilio. E così, per correre ai ripari e correggere il tiro evitando la chiusura indiscriminata dei locali, che penalizzerebbe la classe già provata dei ristoratori, ecco spuntare il piano della movida anticovid, come illustrato dall’assessore comunale al commercio, Alfredo Cremonese.
Sempre che il giallo tenga e non maturi in un castigante arancione.
«È doveroso fare un ringraziamento a tutte le forze dell’ordine che lo scorso fine settimana si sono adoperate per evitare i fenomeni di assembramento», ha dichiarato l’assessore Alfredo Cremonese. «D’altro canto abbiamo dovuto constatare che il numero di persone che si è riversato nella nostra città è stato davvero importante, quindi è stato davvero molto difficoltoso contenere questo fiume di persone che si sono riversate per per le vie del centro. Noi abbiamo ritenuto opportuno da subito avviare un dialogo con i commercianti per sensibilizzarli a dare una mano all’Amministrazione, perché è chiaro che quello che abbiamo visto lo scorso fine settimana non si può ripetere, come giustamente ha detto anche il Prefetto.
In questa fase non possiamo e non dobbiamo pensare solo a noi stessi, ma dobbiamo pensare soprattutto agli altri. La volontà dell’Amministrazione, almeno fino a quando rimarremo in zona gialla, è di non far chiudere le attività commerciali che stanno patendo davvero un anno terribile. Noi siamo al loro fianco in tutto e per tutto. Ieri nella riunione con il sindaco abbiamo cercato sostanzialmente di dare quel che, come si suol dire un colpo al cerchio e un colpo alla botte, da un lato chiedendo con forza che le attività possono continuare a rimanere aperte e dall’altro introducendo dei correttivi e stabilendo una serie di provvedimenti. Il più importante è quello che si potrà consumare solo su prenotazione, cosa che dovrebbe garantire un alleggerimento delle persone che stazionano nella piazza. tra l’altro ricordo che c’è anche un’ordinanza del presidente Marco Marsilio che vieta gli assembramenti in piazza. Poi chiederemo l’aiuto dei commercianti, perché mettano a disposizione degli stewart che insieme alle forze dell’ordine avranno il compito di non far stazionare le persone all’interno della piazza.»