Terna avvia la progettazione partecipata della linea elettrica invisibile tra Abruzzo e Marche: l’Adriatic link si snoderà per circa 285 km tra Villanova e Fano. Marsilio: «La Regione farà da garante tra Terna e il territorio».
Per l’opera Terna investirà oltre 1 miliardo di euro con il coinvolgimento di circa 120 imprese. Il collegamento in corrente continua e totalmente interrato si snoderà per circa 285 km tra Villanova (Abruzzo) e Fano (Marche); l’infrastruttura sarà necessaria per favorire la transizione energetica e il processo di decarbonizzazione del Paese.
Terna ha avviato la progettazione partecipata del nuovo elettrodotto in corrente continua tra Villanova di Cepagatti (Abruzzo) e Fano (Marche), il cosiddetto Adriatic Link. Come annunciato durante la conferenza stampa – alla quale hanno partecipato Adel Motawi Responsabile Gestione Processi Amministrativi di Terna, Lorenzo Sospiri presidente del Consiglio Regionale dell’Abruzzo, l’assessore regionale all’Energia Nicola Campitelli, e i sindaci dei Comuni di Cepagatti, Spoltore, Cappelle sul Tavo, Montesilvano, Città S. Angelo e Silvi – a partire dai prossimi giorni e durante il mese di febbraio, compatibilmente con le limitazioni imposte per l’emergenza Covid-19 sul territorio, i tecnici di Terna, incontreranno le amministrazioni interessate e i cittadini per illustrare le ipotesi progettuali.
La nuova interconnessione, lunga complessivamente circa 285 km e completamente “invisibile”, sarà costituita da un cavo sottomarino e due cavi terresti interrati e da due stazioni di conversione situate nelle vicinanze delle rispettive stazioni elettriche esistenti di Fano e di Cepagatti.
L’opera, considerata di rilevanza strategica per incrementare la capacità di scambio e favorire l’integrazione della produzione da fonti rinnovabili in tutta l’area Centro Sud-Centro Nord dell’Italia, servirà ad aumentare la sicurezza della trasmissione dell’energia elettrica dell’area. L’intervento sarà realizzato seguendo standard di sostenibilità e tutela ambientale attraverso lo studio e la condivisione delle ipotesi localizzative con l’obiettivo di contenere la lunghezza delle tratte in cavo e di minimizzare eventuali interferenze (sia terrestri sia marine) con le zone di pregio ambientale, naturalistico, paesaggistico e archeologico e di recare minor disagio possibile alle proprietà interessate.
La posa dei cavi in mare raggiungerà una profondità massima di 250 metri, mentre per gli approdi si ricorrerà all’utilizzo della tecnica della perforazione orizzontale controllata (TOC), che permette di installare la tubazione annullando l’impatto dei lavori sul litorale e garantendo la necessaria protezione del collegamento elettrico in caso di erosione costiera.
In corrispondenza della battigia i cavi verranno posati a una profondità tra i 4 e gli 8 metri. Il tracciato terrestre, di una lunghezza totale di circa 35 km (circa 15 per la tratta marchigiana e circa 20 per quella abruzzese) utilizzerà per lo più la viabilità stradale esistente attraverso la posa di due cavi all’interno di piccole trincee larghe 80 cm e profonde 1,60 metri. In corrispondenza di attraversamenti sarà utilizzata la TOC che riduce i volumi di scavo e l’interferenza dei cantieri con la viabilità.
II coinvolgimento delle comunità locali attraverso i tavoli tecnici previsti nelle prossime settimane nei territori delle amministrazioni comunali delle Province di Pesaro e Urbino (Fano e Cartoceto), Pescara (Cepagatti, Spoltore, Cappelle sul Tavo, Montesilvano e Città sant’Angelo) e Teramo (Silvi), consentirà dunque di avviare quel percorso di dialogo e di confronto volontario con i portatori di interessi che Terna ritiene fondamentale nel processo di progettazione dell’opera e nel quale si svolgerà anche una fase di consultazione pubblica prevista dal Regolamento UE n. 347/2013, che precede la richiesta di autorizzazione al Ministero dello Sviluppo Economico e al Ministero dell’Ambiente.
L’intervento, per il quale Terna investirà oltre 1 miliardo di euro con il coinvolgimento di circa 120 imprese e su cui recentemente anche l’Arera (Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente) ha espresso giudizio favorevole nel parere inviato al MiSE, si aggiunge agli investimenti previsti da Terna nelle due Regioni (che nel complesso ammontano, in Abruzzo, ad oltre 200 milioni di euro e nelle Marche ad oltre 130) in linea con il Piano Industriale 2021-2025 il cui impegno economico globale, pari a 8,9 miliardi di euro, sarà focalizzato sullo sviluppo, l’ammodernamento e la resilienza della rete elettrica italiana nei prossimi cinque anni.
L’infrastruttura, altamente tecnologica, fa parte di una serie di interventi elettrici che Terna ha in programma di realizzare per favorire il processo di transizione energetica ed è stata inserita nel Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) che individua obiettivi e impegni dell’Italia per il raggiungimento dei target europei, primo fra tutti la riduzione del 55% delle emissioni al 2030, per arrivare a “zero emissioni” al 2050.