Covid Abruzzo: con il ritorno della zona rossa il commercio subisce l’ennesimo stop. Testa (FdI): «Il Governo cambi passi, occorrono misure urgenti». Detassazione, cancellazione cartelle esattoriali, finanziamenti garantiti e azzeramento Crif tra le proposte.
«La categoria del commercio si adegua, e non potrebbe fare altrimenti, ma chiede, e lo chiediamo anche noi, misure adeguate al Governo per resistere ai gravi effetti collaterali della pandemia», ha dichiarato Guerino Testa, capogruppo di Fratelli d-Italia in Consiglio regionale. «È tempo che lo Stato cambi passo e salvaguardi un settore colpito pesantemente. Il tempo dei vaniloqui è finito: è ora che si agisca seriamente in favore di un’economia messa in ginocchio da un evento straordinario e perdurante. Ristori o indennizzi, adeguati e subito: ma non bastano.
Sono gli stessi rappresentanti della categoria a fornire le indicazioni precise su ciò che il governo centrale dovrebbe fare per sopperire alle enormi perdite di fatturato e consentire di fronteggiare il prossimo futuro: detassazione delle rimanenze di magazzino, che rappresentano un peso enorme; cancellazione delle cartelle esattoriali blocco dei pagamenti contributivi, che in questa fase di chiusura sono una spesa gravosa che si aggiunge a tutte le altre, come gli affitti, da sostenere; rilancio dei finanziamenti agevolati e totalmente garantiti dalla Stato, in grado di sostenere in maniera forte e veloce tutto il comparto; porre rimedio alla questione del “merito creditizio”, una piaga dilagante e per lo più incolpevole, che impedisce di fatto l’accesso al credito. In poche parole, parliamo dell’azzeramento delle segnalazioni in Crif (Centrale rischi finanziaria) che, non a caso, è una delle prioritarie richieste rivolte da diverse associazioni di categoria alla Regione, affinché possa farsi portavoce del problema di fronte al Governo nazionale.
Voglio ricordare come sulla materia sia in fase di ultimazione un progetto, di cui sono promotore, che intende tutelare quei cittadini, piccoli imprenditori e liberi professionisti che non sono riusciti a far fronte agli impegni assunti e che, per tale ragione, sono stati esclusi dai processi economici.
Il momento storico che stiamo vivendo è davvero critico e solo un’azione completa e realmente incisiva potrà restituire ai nostri operatori economici quell’autonomia di cui sono stati privati.»