Oggi il vertice con la Regione Abruzzo e l’Ati che gestisce l’impianto sportivo Le Naiadi di Pescara per la riapertura del cento natatorio. Di Matteo: «In attesa delle decisioni».
La sorte e l’immediato futuro dell’impianto sportivo Le Naiadi di Pescara sono al centro dell’incontro convocato oggi dalla Regione Abruzzo. Le ipotesi al vaglio sono tre: la riapertura immediata da parte dell’Ati, attuale gestore del Palapallanuoto, come da impegno assunto il 2 febbraio; la restituzione delle chiavi del centro sportivo da parte del gestore, se non si riuscisse a garantire la riapertura; e infine, nel caso di uno stallo delle trattative, l’avvio d’ufficio di una procedura di rilascio della struttura, per inadempienza del gestore, da parte della Regione, proprietaria del complesso, che poi dovrà individuare tempestivamente una gestione-ponte per la riapertura immediata almeno di una vasca.
La gestione dell’impianto sportivo, un tempo fiore all’occhiello di Pescara, fa capo a un’Ati (associazione temporanea d’impresa), composta da quattro associazioni, di cui è capofila la Pinguino Srl, rappresentata da Nazareno Di Matteo. Tra varie vicissitudini, in attesa del project financing che dovrebbe chiudere il cerchio di una vicenda che si trascina ormai da anni, complice anche la pandemia, il centro sportivo è praticamente chiuso da ottobre del 2020.
Una condizione che sta creando problemi a dipendenti, collaboratori sportivi e centinaia di famiglie, impedendo l’allenamento di atleti impegnati anche in gare nazionali di interesse Coni che, secondo quanto previsto dai Decreti ministeriali del periodo Covid, possono proseguire la preparazione.
«La decisione di chiudere l’impianto a ottobre è stata presa perché, numeri alla mano, l’apertura del centro natatorio agli atleti agonisti non avrebbe consentito di coprire le spese di gestione dell’impianto», ha spiegato Nazareno Di Matteo, direttore generale della Ssd Naiadi 2020. «Aspettiamo l’incontro di oggi con l’assessore Liris per capire quali saranno i prossimi passi.»
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