Un messaggio lasciato “in bottiglia” agli studenti e al mondo intero per dire, con l’hashtag che riassume tutta la voglia di ricominciare: “#ilfuturononcrolla”.
“Il nostro territorio ha subìto un durissimo colpo. La nostra priorità è la salute e l’incolumità degli studenti: per precauzione stiamo effettuando i sopralluoghi in tutte le strutture universitarie e quanto prima cercheremo di darvi notizie. Forza, ce la facciamo, insieme, tutti insieme, ricominciamo”.
Questo il messaggio pubblicato sulla home del sito dell’università di Camerino dopo il terremoto che ha scosso la Val Nerina dalla calma della vita quotidiana tre giorni fa. Alcuni vengono da Roma, molti e da tante alte città del centro Italia, ma tanti anche dall’estero, da Granada per esempio.
Le lezioni, si legge sul sito dell’ateneo, riprenderanno il 2 novembre, la parola d’ordine per non perdere il contatto con la realtà e non fare fuggire gli studenti che hanno già fatto le valigie verso il ritorno a casa, è riprendere subito da dove ci si è interrotti.
Lo sa bene anche l’università dell’Aquila, che ha rischiato – e rischia tuttora – di perdere i suoi studenti. L’Aquila è una città da ricostruire, che forse solo oggi, dopo quasi otto anni, sta recuperando tutti i pezzi del puzzle della sua storia e della sua identità. La rettrice Paola Inverardi dice ai vicini di sventura di Camerino: “siamo a vostra disposizione”