Camilla e Gaia, le due 16enni morte investite, 8 anni di reclusione per Pietro Genovese: Aifvs Onlus, hanno vinto le istituzioni. Associazione parte civile in processo. ‘Verdetto esemplare’
Condanna a 8 anni di reclusione. E’ quanto dovrà scontare in carcere Pietro Genovese per l’omicidio stradale plurimo di Gaia Von Freyemann e Camilla Romagnoli avvenuto nel dicembre del 2019 in corso Francia, a Roma. A pronunciare la sentenza è stato il GUP Gaspare Sturzo, nel corso dell’ultima udienza tenutasi presso il tribunale di Roma nella giornata di sabato 19 dicembre 2020.
“Siamo largamente soddisfatti per il verdetto finale – ha affermato il presidente dell’Associazione Italiana Familiari e vittime della Strada Onlus, Alberto Pallotti -. Il GUP ha svolto un lavoro davvero straordinario, aumentando la richiesta della procura e, notevolmente, la pena. E’ andato contro la Procura e, soprattutto, contro la ricostruzione fantasiosa della difesa. Il giudice Sturzo ha confermato quanto buono fatto nelle precedenti udienze, in particolare in quella in cui volle riascoltare tutte le parti in causa per avere un quadro chiaro. Per una volta, la giustizia è stata giustizia, tenendo conto che si è trattato un rito abbreviato e che Genovese sconterà praticamente una pena piena. Non ci dimentichiamo che due ragazze di 16 anni, Gaia e Camilla, sono state tolte alla loro vita da uno sconsiderato che si è messo alla guida ubriaco, ma oggi la nostra fiducia nello Stato è maggiore. Per una volta, vincono le istituzioni. Questa è l’ennesima dimostrazione che la presenza delle associazioni di categoria nei processi come parte civile, non solo aiuta le famiglie, ma aiuta le istituzioni ad applicare le leggi in modo più giusto”.
“Grande soddisfazione espressa anche dell’avvocato Walter Rapattoni, legale rappresentante dell’A.I.F.V.S. Onlus: “Siamo contentissimi per l’esito del processo di Roma. Non è stato un procedimento semplice, ma, sin dall’inizio, ci abbiamo creduto, dando il nostro supporto alle famiglie straziate dal dolore. Il GUP Sturzo ha voluto vedere oltre, favorendo un’integrazione dell’istruttoria che si è rivelata fondamentale per l’aumenta di 3 anni della pena richiesta dal Pubblico Ministero. Siamo di fronte ad un verdetto esemplare che vale da monito per chi si rende protagonista di una guida irresponsabile”.