Si è riunito questa mattina, alle 10 in punto, il primo Senato accademico post era Di Ilio-Del Vecchio alla “d’Annunzio” di Chieti-Pescara. All’ordine del giorno il ( non) futuro del Dg e il caso De Carolis.
Il senso del nuovo corso, certamente emotivo ma anche operativo, tracciato anche dal primo Senato accademico post Di Ilio-Del Vecchio è ben riassunto nella dichiarazione della professoressa, senatrice, Augusta Consorti: ” Finisce un’era già spezzata dai sei mesi di interdizione inflitti alle due più alte cariche di un Ateneo quali sono Rettore e Dg. Oggi in Senato si è respirata l’aria del rinnovamento, una diffusa sensazione ricostituente nella sua accezione più alta: un pò come quella vissuta nell’immediato post guerra quando i padri della nostra Costituzione ci stavano per consegnare democrazia e libertà”. Quanto agli aspetti più squisitamente procedurali, il Senato si è confrontato sul futuro del Dg interdetto. Al vaglio del Decano Vacca e soprattutto del CdA da oggi ci sono indicazioni che non lasciano spazio a molti dubbi o interpretazioni: che sia pensionamento, sospensione o annullamento del contratto il filo conduttore è la “giusta causa” peraltro espressamente contenuta in un articolo, in particolare, del contratto di Del Vecchio a Dg della “d’Annunzio” nonchè indicata dal Dg del Miur come linea interpretativa. Una “giusta causa” da cavalcare subito immaginando che i legali del Dg possano depositare un’istanza al Riesame, istanza che se accolta potrebbe azzerare o ridimensionare i mesi di interdizione. I senatori intendono, forse non tutti con la stessa convinzione ma comunque tutti firmatari del verbale finale, giocare d’anticipo rispetto alla carta del Riesame: in tal senso si agirà per gradi facendo, intanto, deliberare al CdA un provvedimento disciplinare che congeli il futuro, imminente e non, del Dg nell’esilio inflitto dalla Radaelli con l’interdizione. E se per quanto riguarda i tre mesi di sospensione, da lavoro e stipendio, inflitti al senatore-sindacalista De Carolis, il Senato ha deliberato la sospensione come anticamera dell’annullamento, entro lunedì dovrebbero arrivare le dimissioni del rettore Di Ilio: una firma che siglerà la pagina più nera della storia della “d’Annunzio” dalla sua fondazione ad oggi. Intanto la sensazione è che candidati e non, amministrativi e accademici, studenti e sindacalisti abbiano tutti una gran sete: tanti di giustizia, tutti di rinascita.