“Devi pensarci tu”. “No, è competenza tua”. Dev’essere suonata più o meno così la conversazione sui fondi Ue per le donne in difficoltà tra i due assessori del Comune dell’Aquila, quello al Sociale Francesco Bignotti e quella alle Pari opportunità Monica Petrella, sui Fondi regionali per accedere ai “Piani di conciliazione”.
Fondi che sarebbero stati destinati alle donne in difficoltà, ma che – a questo punto – non arriveranno mai all’Aquila perché tra un rimpallo di responsabilità e l’altro il Comune non è riuscito a predisporre il bando. L’avviso era stato pubblicato a novembre, con scadenza 19 febbraio, quindi tra due giorni, lunedì, ma il Comune non ha pubblicato – e nemmeno preparato – l’avviso per individuare i partner di progetto, ad esempio i soggetti operanti nel sociale con cui si sarebbe dovuta realizzare l’ipotesi di lavoro.
Stiamo parlando di un milione e duecentomila euro, provenienti dai fondi Ue per il Sociale (Fse), stanziati per otto progetti per altrettanti enti d’ambito. Tra cui anche L’Aquila, a cui sarebbero stati destinati 150mila euro. Un progetto in favore delle donne che assistono figli che hanno meno di 12 anni, oppure disabili o anziani non autosufficienti e che avrebbero potuto ricevere voucher da 300 euro mensili, per sei mesi.
Oltre anche a misure di welfare aziendale per consentire di conciliare i tempi della vita, e dell’assistenza domiciliare, con quelli del lavoro per le donne che hanno necessità di assistere a casa i familiari non autosufficienti. L’Aquila pecora nera rispetto ad altre città abruzzesi: hanno risposto al bando e si divideranno le risorse, i Comuni di Avezzano, Pescara, Francavill e, Vasto.