Circa 40 le opere dell’artista Piero Sadun, uno dei più grandi protagonisti dell’arte italiana del secondo Novecento, esposte all’Emiciclo fino al 27 giugno. Sadun è stato il primo direttore dell’allora neonata Accademia di Belle arti dell’Aquila.
Dal 1969 al 1974, Piero Sadun – uno dei più grandi protagonisti dell’arte italiana del secondo Novecento – è stato il direttore storico della neo-fondata Accademia di Belle Arti dell’Aquila, la “prima accademia sperimentale” d’Italia: più attenta all’arte contemporanea e più recettiva verso i fermenti intellettuali e artistici emersi nel Paese dopo la contestazione studentesca del ’68.
Sadun sarà protagonista di una mostra all’interno dei giardini d’inverno del palazzo dell’Emiciclo fino al 27 giugno. Circa 40 le opere scelte per l’esposizione aquilana, organizzata dall’Accademia di Belle Arti dell’Aquila insieme con gli Eredi dell’artista, e il sostegno della Fondazione Carispaq.
L’esposizione nasce per celebrare, nel centesimo anniversario della sua nascita, un artista che nei primi anni Settanta ha contribuito in maniera importante a promuovere la migliore cultura contemporanea all’Aquila e in Italia.
A 50 anni dalla sua fondazione l’Accademia di belle Arti svolge un ruolo didattico, artistico e culturale fondamentale per la trasmissione delle conoscenze tecniche e materiali ereditate dalla tradizione, ma anche per la divulgazione dell’estetica contemporanea e per la sua caratteristica di sperimentazione continua, da cui d’altra parte 50 anni fa prese le mosse.