Migliaia i fedele che varcano la soglia della Porta Santa della basilica di Santa Maria di Collemaggio per ricevere l’indulgenza plenaria, concessa 725 anni fa da Papa Celestino V con la “Bolla del perdono”.
La Perdonanza non è soltanto un evento rituale: è una grazia che viene dall’alto, che passa tramite la Chiesa e raggiunge le persone nella loro interiorità. Quindi la Perdonanza è una celebrazione che chiede una mobilitazione della mente e del cuore e che ha riflessi importanti anche a livello relazionale e sociale.
Così il cardinale Giuseppe Petrocchi, arcivescovo dell’Aquila, ha commentato l’apertura della Porta Santa della basilica di Santa Maria di Collemaggio, la soglia simbolica oltrepassando la quale viene concessa l’indulgenza plenaria a tutti i fedeli sinceramente pentiti. In migliaia sono arrivati all’Aquila dal resto d’Abruzzo, e da diverse città d’Italia e del mondo per varcare la Porta Santa della Basilica di Santa Maria di Collemaggio.
Un monito da padre Quirino Salomone, che sottolinea come il perdono debba avvenire prima di tutto fra gli uomini.
Questa sera l’arcivescovo Petrocchi e il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, chiuderanno la Porta Santa di Collemaggio con il rientro della Bolla donata da Papa Celestino V nella sede municipale. E intanto c’è attesa sul responso del Comitato Unesco che a Bogotà a dicembre deciderà se anche la Perdonanza celestiniaia, primo giubileo della storia cristiana, entrerà a far parte della lista rappresentativa dei beni immateriali dell’umanità.
Il Servizio del Tg8: