Il mancato rispetto della legge sulla Clausola sociale di salvaguardia dell’occupazione preesistente nei casi di cambio di gestore delle commesse di lavoro, rischia di aprire il varco a una vertenza di dimensioni enormi.
Il primo settore a soffrirne sarà quello del contact center, e L’Aquila la città più penalizzata al punto da sfiorare la crisi sociale per la dimensione occupazionale raggiunta (quasi 2mila addetti in tutto l’Aquilano).
A lanciare un vero sos al Governo e in particolare al ministero del Lavoro è stato questa mattina il referente nazionale del settore call center del sindacato Cisal Comunicazione, Venanzio Cretarola. Con lui una delegazione dei lavoratori internali dell’azienda “Customer 2 care”, licenziati dall’azienda che si appresta a cambiare il gestore della commessa wind-tre-h3g, pur essendo addetti al servizio da due anni in maniera continuativa, e quindi sottoposti a clausola sociale.
Una norma che ha fatto strada in Italia, partendo proprio dall’Aquila e dalla vertenza che due anni fa ha riguardato l’Inps, gestita nel capoluogo di regione da quasi 600 lavoratori. Cretarola denuncia la mancata attenzione delle parti sociali e delle Istituzioni su quella che definisce una “procedura illegittima” adottata dall’azienda e chiede al ministero di fare in modo che venga garantita la continuazione effettiva dei contratti di lavoro preesistenti (come prevede la legge sulla clausola sociale), l’unica strada per tutelare i lavoratori e impedire che le imprese illegittimamente mettano in piedi strategie per ottenere forme di agevolazione.
LA NOTA DIFFUSA IN MERITO DALLA CISAL COMUNICAZIONE:
Il 17 gennaio 2018 si è svolto un incontro convocato dal Ministero del Lavoro e dello Sviluppo, coordinato dal Dr. Sorial Vice Capo di Gabinetto del Ministro, al quale sono stati invitate 9 sigle sindacali e le due associazioni datoriali Asstel e Assocontact, per un esame della situazione del settore Call Center. All’incontro ho partecipato come Coordinatore nazionale Cisal del settore. Le Associazioni datoriali e le diverse organizzazioni sindacali si sono limitate ad elencare i problemi e le necessità del settore, ben noti da anni, fra i quali: delocalizzazione all’estero e dumping salariale, bassa marginalità, non applicazione integrale della clausola sociale, riduzione dell’occupazione, ammortizzatori specifici di settore, formazione continua, evoluzione tecnologica, esigenze di vigilanza sulla elusione e violazione delle norme, territorialità nei cambi di gestore.
La Cisal ha invece focalizzato l’attenzione sul tema prioritario che rappresenta la precondizione per affrontare correttamente tutte le altre problematiche: la corretta applicazione della legge 11/2016 sulla Clausola sociale che viene sostanzialmente disattesa fin dalla sua approvazione nel gennaio 2016. Ciò rischia di vanificare ogni impegno per il futuro del settore. Va cioè garantita la “continuazione” effettiva dei contratti di lavoro preesistenti (come evidente dal dettato normativo) unico modo che consente di tutelare i trattamenti normativi ed economici dei lavoratori, di evitare da un lato il dispendio di risorse pubbliche per indennità di disoccupazione e dall’altro l’erogazione alle aziende di agevolazioni di varia natura per l’assunzione degli stessi addetti precedenti, e nel contempo con stipendi progressivamente ridotti. Questo è l’unico modo anche per garantire parità di condizioni fra le aziende concorrenti evitando di penalizzare proprio quelle più corrette, oltre che garantire il potere contrattuale del sindacato e dei lavoratori nei casi di riduzione dei volumi di attività e di prezzo. Abbiamo infine sollecitato la massima attenzione sulle fasi conclusive procedura di gara Inps , nell’ambito della quale la battaglia che noi dall’Aquila portiamo avanti da oltre 2 anni ha già ottenuto risultati fondamentali. L’Inps infatti ha fra i propri compiti istituzionali anche la verifica del rispetto delle norme e dei contratti in tutte le imprese. L’esito della gara può quindi rappresentare l’interpretazione autentica della clausola sociale per tutto il settore e in tal senso abbiamo nuovamente sollecitato un immediato intervento chiarificatore del ministero del Lavoro, coma facciamo da due anni senza alcuna risposta. Abbiamo consegnato al Dr. Sorial il documento dettagliato già da tempo trasmesso al ministro Di Maio, immediatamente dopo la sua richiesta di invio di concrete proposte operative al fine di riconvocare il Tavolo prevedendo anche la presenza delle grandi aziende committenti. Abbiamo “implorato” il ministero e tutti i presenti di non limitarci alle chiacchiere ma di chiarire innanzitutto come vanno applicate le leggi già esistenti.