L’Aquila, Tari: ultima chiamata per le bollette del 2014

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Il nuovo anno comincia con le polemiche per le richieste di pagamento della Tassa sui rifiuti. A contestare tempi e modalità sono, in particolare alcuni residenti dei quartieri del Progetto Case.

Nei quartieri provvisori la questione tasse, bollette, canoni e pagamenti vari ha sempre fatto molto discutere.

Alla base delle contestazioni c’è il caos con cui il Comune dell’Aquila ha gestito il progetto Case e i suoi costi e consumi sin dal momento in cui ha ereditato dalla Protezione civile l’immenso patrimonio immobiliare post-sisma. Risultato: un livello altissimo di evasione. Ma la questione Tari non riguarda soltanto il progetto Case, bensì in generale i contribuenti aquilani. Il Comune tramite l’ufficio Tributi ha avviato un’azione di recupero dell’evasione della tassa sui rifiuti e sono 2.500 i contribuenti su un totale di 35mila, che tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020 si sono visti recapitare a casa le richieste di pagamento della Tari del 2014. Si tratta di tasse non pagate, e per le quali il Comune aveva già inviato comunicazioni negli anni scorsi.

Il responsabile dell’ufficio Tributi Tiziano Amorosi invita a pagare al più presto per evitare la riscossione coattiva da parte dell’Agenzia delle entrate. Una problematica, quella della mancata riscossione della Tari, che risale al terremoto: milioni di euro in meno nelle casse del Comune a causa dell’inagibilità delle abitazioni all’Aquila e nelle sue frazioni.

Il servizio del Tg8