Due escursionisti morti sulla Majella, uno sulla via del Centenario (Gran Sasso), altri due dispersi a Fonte Romana (monte Amaro). Un weekend e un inizio di settimana drammatici sulle montagne abruzzesi. Intervista al vice delegato regionale del Cnsas, Rubino De Paolis: conoscere i percorsi e attrezzarsi sono le condizioni alla base di scalate ed escursioni in sicurezza.
Due escursionisti Gianpiero Brasile, 58 anni, originario di Lanciano (Chieti), e Antonio Muscedere, 55 anni, scivolano sul ghiaccio a 2.500 metri di quota a Rava del Ferro, sulla Majella; un altra persona, Matteo Martellini, guida turistica di 37 anni, appassionato di montagna ed ex giocatore di pallamano, perde la vita n un piccolo canale parallelo al sentiero del Centenario, a quota 2.200 metri di quota.
In entrambi i casi subito si è messa in moto la macchina dei soccorsi con il Corpo nazionale del soccorso alpino e speleologico e la guardia di finanza nel tentativo disperato, almeno nel caso di Martellini, di arrivare in tempo a salvargli la vita. Nulla è stato invece possibile fare. Un weekend drammatico quello che si è appena concluso sulle montagne abruzzesi, all’inizio di una stagione invernale che, a questo punto, pone già degli interrogativi: come può accadere che persone esperte, conoscitrici della montagna e delle sue insidie, perdano la vita? E che cosa bisogna fare per godere delle meraviglie della montagna, delle sue pareti, le creste, la neve, in sicurezza?
Domande che rivolgiamo a un esperto del Soccorso alpino e speleologico, Rubino De Paolis, che ha alle spalle tante ricerche di dispersi tra cui, purtroppo, anche quelle dell’ultima fine settimana.
Il servizio del Tg8