L’Aquila, la protesta dei pensionati: “Non vogliamo più essere il bancomat dei Governi”

Questa mattina davanti alla Prefettura dell’Aquila la protesta dei pensionati contro il blocco della rivalutazione delle pensioni. Il prefetto riceve una delegazione sindacale.

Affitti da pagare, figli e nipoti disoccupati a carico, spese sanitarie e assistenziali da mantenere. I Pensionati non ci stanno a fare ancora una volta da “bancomat” dei Governi che da circa 10 anni chiedono uno sforzo enorme all’esercito dei pensionati per rispettare i dettami dell’Europa e sostenere le spese del welfare nazionale.

Il blocco della rivalutazione degli assegni superiori a 1.500 euro lordi mensili – che scendono a 1.200 euro netti – non è questione di pochi spiccioli, come ha dichiarato il presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte il 28 dicembre scorso, ma sono risorse che vanno a pesare sull’economia e sul bilancio domestico, soprattutto in quelle famiglie in cui la presenza di una pensione è fondamentale per aiutare i figli precari. Dopo il blocco della rivalutazione delle pensioni avviato dal Governo Monti, questo sarebbe dovuto essere il momento del ritorno alla normalità, facendo ripartire finalmente l’indicizzazione delle pensioni, dopo dieci mesi di trattative con il precedente Governo Renzi. Aspettative deluse dall’attuale Governo gialloverde, che invece intende proseguire sulla strada dei suoi predecessori per risparmiare 2 miliardi e mezzo da cui – dicono i pensioanti – trarre le risorse necessarie per sostenere le misure previste in Finanziaria, come il reddito di cittadinanza.

IL SERVIZIO DEL TG8:

E così oggi scatta la protesta davanti alle Prefetture di tutta Italia. All’Aquila il prefetto Giuseppe Linardi ha ricevuto una delegazione dei sindacati dei pensionati (SPI-CGIL, FNP-CISL, UILP-UIL), che hanno consegnato un dossier e una lettere di richieste.