Non c’è nessun rallentamento nella ricostruzione dell’Aquila. La lettera che il sindaco Pierluigi Biondi ha scritto il 22 maggio scorso, fra gli altri, anche alla commissaria straordinaria per il sisma Paola De Micheli, si fonda su dati interpretati male o, peggio, non compresi.
A spiegarlo è il titolare dell’Ufficio speciale per la Ricostruzione Raniero Fabrizi, che contesta i dati con il sindaco ha voluto sfiduciare, in sostanza, la governance della ricostruzione. Dati rappresentati nella maniera sbagliata, presi sommariamente dal sito dell’Usra ma che, presi nel dettaglio, fotografano una situazione opposta rispetto a quella lamentata nella lettera firmata dal sindaco. Il sindaco Biondi, in sostanza, confonde un po’ di aspetti che si celano dietro al mero dato dell’andamento dell’iter burocratico della ricostruzione che viene pubblicato sul sito dell’Usra. Non può dirsi che ci sia un rallentamento della ricostruzione, spiega Fabrizi.
Ad esempio, nei primi anni dell’entrata in funzione dell’Usra i progetti venivano esaminati in modo del tutto diverso, con la cosiddetta “vecchia procedura”, che considerava un parere per ciascuna unità abitativa. Con la nuova procedura – quella su cui ha iniziato a operare l’Usra – i pareri e di conseguenza i progetti riguardano interi complessi immobiliari, i cosiddetti “aggregati”, quindi più unità abitative per le quali vale, però, un unico parere.
Per non parlare della prima fase della ricostruzione concentrata soprattutto sulle periferie meno danneggiate e meno complesse da recuperare e quindi più veloci da affrontare anche da un punto di vista dell’iter burocratico. Oppure: diminuisce la richiesta di abitazioni equivalenti da parte dei cittadini che chiedevano, dopo il sisma, di avere a norma di legge una casa in un luogo diverso, in una sorta di scambio con il Comune e lo Stato.
Le criticità, spiega Fabrizi, senz’altro ci sono, ma non sono dentro all’Usra.
Sta diventando, soprattutto negli ultimi mesi, un fenomeno ingovernabile il ritardo con cui i tecnici consegnano i progetti o le integrazioni richieste dall’Usra. Un’anomalia che sta vanificando anche le procedure di semplificazione e velocizzazione deliberate dalla giunta comunale di Biondi.
Una situazione che mette in apprensione anche i dipendenti dell’Usra, che lavorano alla ricostruzione da molti anni.
Il nostro lavoro viene svilito – dicono fuori microfono – da chi in questo ufficio si è fatto vedere, in un anno, una sola volta.