Fazii: “Ecco cosa c’è nei vaccini”

Attualmente, contro il Covid, abbiamo a disposizione tre tipologie di vaccino: quello a mRNA, quello a vettore virale e quello che si definisce Novavax e che verrà commercializzato a breve. Ma cosa c’è dentro un vaccino? Lo abbiamo chiesto al virologo Paolo Fazii

“C’è il primo gruppo, quello a mRNA che viene introdotto e che ci dà la possibilità una volta che viene codificato dai nostri liposomi, di venire incontro alla proteina poi codificata dalla cellula umana, la proteina Spike, poi interagisce con il nostro sistema immune. L’mRNA non dà né fenomeni allergici né altri tipi di fenomeni, l’unico problema serio che possono dare ai soggetti evidentemente allergici è, appunto, una sintomatologia di anafilassi. Tutte le altre cose che ci dicono che l’mRNA oppure queste nanoparticelle vanno a a condensarsi nelle gonadi e quindi danno sterilità oppure nel cervello e daranno problemi di demenza o nel nostro midollo osseo dando problemi di leucemie e linfomi, sono tutte stupidaggini. Il secondo gruppo di vaccini è quello a vettore virale”, ha spiegato Fazii.

“I primi vaccini sintetizzati sono quelli che hanno utilizzato uno stratagemma, quindi una specie di cavallo di Troia per far entrare una porzione di virus sintetizzato a livello delle nostre cellule e quindi hanno utilizzato dei vettori virali: adenovirus di scimmie antropomorfe ma che non danno né vivi né morti interazioni particolari, in quanto non possono aggredire le nostre cellule. Ovviamente prima delle vaccinazioni di massa, non si conoscevano quelle che potevano essere delle situazioni di rischio: questi adenovirus in soggetti particolari che sono solitamente in età fertile con trombocitopenia o comunque con patologie particolari e che magari assumono pure la pillola, possono instaurare un processo di tipo trombofilico, ma si tratta di un caso ogni 300.000 vaccinati. Però non possiamo né dobbiamo temere di effetti a distanza”.

Infine il “terzo vaccino, che tra poco verrà commercializzato, sarebbe quello a DNA ricombinante, che è prodotto al momento da una ditta americana che si chiama Novavax ma so che c’è anche una piccola realtà italiana che probabilmente lo commercializzerà all’inizio del 2022. La proteina di porzione di Spike viene ricombinata da cellule batteriche e quindi che ne producono al loro interno una quantità industriale, queste proteine vengono prese, purificate e per essere diciamo utili a scopo vaccinale vengono adese su una porzione che è un adiuvante. Questo vaccino dovrebbe dare minori effetti collaterali degli altri e pare che addirittura riesca a sterilizzare le alte vie respiratorie, quindi in pratica un soggetto che si sottopone a questo vaccino, probabilmente non andrà incontro all’infezione o a una piccola malattia”, conclude Fazii.

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Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.