“Biondi come Schettino, un sindaco che ha governato un condominio: il Comune di Villa Sant’Angelo”. Le parole sono quelle che rivolge al sindaco Pierluigi Biondi l’ex primo cittadino dell’Aquila, Massimo Cialente.
“Biondi in occasione della Perdonanza ha parlato di concordia politica, e poi invece si lancia contro una fascia sociale come quella dei giovani che svolgono attività culturali e creative, dividendo la comunità. E’ lo spirito tipico della destra fascista”. Le parole dure e dirette sono quelle che rivolge al sindaco Pierluigi Biondi l’ex primo cittadino dell’Aquila, Massimo Cialente, chiamato in causa dal capogruppo di Forza Italia Roberto Junior Silveri, che martedì 26 settembre presenterà in Consiglio comunale una mozione che sta già facendo discutere e divide la città: quella in cui viene chiesto lo sgombero entro 15 giorni dall’eventuale approvazione, dell’asilo occupato e firmata da 16 consiglieri del centrodestra: l’approvazione è, in sostanza, scontata.
L’ex sindaco non manda giù la mozione a firma del capogruppo di Forza Italia, e chiama in causa la responsabilità del sindaco Biondi nel governare e mediare gli atteggiamenti e le iniziative di “spirito fascista” di alcuni suoi consiglieri.
“Una mozione che chiede di mandare a processo presidenti e responsabili di diverse associazioni culturali nate dopo il terremoto, ma anche movimenti civici che hanno avuto esponenti in Consiglio comunale, come Ettore Di Cesare e Vincenzo Vittorini e che adesso sono rappresentati dalla consigliera Carla Cimoroni“.
Cialente ricostruisce come nacque “L’asilo occupato” all’indomani del terremoto del 6 aprile del 2009, quando la comunità era sconvolta e senza più punti di riferimento e luoghi di aggregazione.
“Nel 2010 c’era l’ esigenza di avere centri di aggregazione – dice – l’uno luogo d’incontro per i ragazzi era il centro commerciale ‘L’Aquilone’. Io ero assolutamente d’accordo che si creassero luoghi di aggregazione e la mia preoccupazione rispetto alla struttura di via Duca degli Abruzzi era che fosse sicura da un punto di vista strutturale”.
Di qui una serie di sopralluoghi:
“Con i tecnici del Comune verificammo che l’unica inagibilità dello stabile era legata, al di là della necessità di procedere, come le norme attuali impongono, all’adeguamento sismico, era legata alla necessità di ripristinare tutti gli impianti. Da un punto di vista strutturale l’asilo era sicuro”.
Una “motivazione politica”, insiste Cialente, quella che sta alla base della scelta di consentire a dei giovani e alle associazioni nate spontaneamente dopo il sisma di fruire dello stabile:
“Li ho lasciati lì per una scelta politica, la stessa per la quale mi sono battuto affinché Casematte a Collemaggio potesse esistere. Anche lì un altro Silveri, direttore della Asl, che denunciò le persone che lo frequentavano per occupazione abusiva: c’è stato un processo e sono stati assolti. La mia valutazione politica è che questo strano ragazzo (Roberto Junior Silveri, ndr) che è stato eletto e rivolge attacchi indiscriminati, sa poco, non ha studiato”.
Ma l’affondo vero Massimo Cialente lo riserva al neo sindaco Biondi, che definisce “come Schettino”.
“Definii la sua candidatura, con simpatia, come quella di una persona che ha fatto il sindaco di un condominio. Biondi è abituato a Villa Sant’Angelo – dice Cialente – che è un posto bellissimo, dove però la ricostruzione è in ritardo però, e dove vivono 400 anime in cui le cose le risolvi subito: L’Aquila è invece una città di diverse componenti sociali. Biondi che dal tripode della Perdonanza celestiniana davanti alla basilica di San Bernardino dice che c’è bisogno di amore e di concordia salvo poi lanciarsi pesantemente contro una fascia sociale come quella dei giovani che nell’asilo occupato svolgono attività ricreative e culturali, e contro cui Silveri minaccia denunce. Sulla base di cosa? Di uno spirito tipico della destra reazionaria, di stampo e cultura fascista secondo cui vanno colpite le persone, sulla base di vendette”.
Un atteggiamento della maggioranza, aggiunge Cialente, che divide ancora di più la comunità aquilana che tenta di ricostituirsi dopo il dramma del sisma.
“Io credo che Biondi in questo momento non abbia cognizione della realtà che deve governare, perché se un consigliere comunale comincia a minacciare denunce, un sindaco che dall’altro lato invoca la pace, lo deve richiamare”.
E l’opposizione?
“Intanto l’opposizione si sta ancora interrogando su che tipo di lavoro fare – tuona Cialente – e sta facendo un’opposizione con le rose. Mentre credo che, rispetto al progetto della città, debba agire con più forza”.
Ma che cos’è l’asilo occupato? E’ l’ex sede del centro sociale anziani tra i più grandi della città, tra via Duca degli Abruzzi e l’ex ospedale San Salvatore, dove oggi sorge il polo universitario umanistico, danneggiato lievemente dal terremoto ma ancora non ristrutturato per quei mille risvolti burocratici e tecnici che spesso hanno imbrigliato la ricostruzione. Un edificio occupato dal 2010 da gruppi variegati, associazioni e movimenti di giovani rimasti senza luoghi di aggregazione in città nel post-sisma.
La mozione, inoltre, chiede all’amministrazione d’identificare coloro che hanno occupato l’asilo fino a ora, con riferimento ai presidenti delle associazioni firmatarie del Collettivo dell’asilo occupato: tra loro anche Appello per L’Aquila e L’Aquila che vogliamo”, movimenti civici che esprimono la consigliera comunale di minoranza Carla Cimoroni.
IL SERVIZIO DEL TG8:
Quella di Cialente ormai per tanti anni a pontificare è tutta invidia di non essere più alla guida della nave crociera Concordia e di ribadire che al posto di Schettino lui avrebbe salvato tutti da buonpstore ed ortolano: capre e cavoli!