Assolti perché il fatto non sussiste: con questa formula il tribunale collegiale di Pescara presieduto dal giudice Rossana Villani ha assolto l’ex assessore regionale Italo Mileti, l’ex amministratore della Fira Claudio D’Alesio e l’ex funzionario regionale Enzo Mancinelli. La sentenza manda assolti i tre accusati di millantato credito e corruzione.
Il processo, conclusosi oggi, riguardava l’operazione di affidamento del brokeraggio delle Asl abruzzesi e le presunte interferenze esercitate in relazione alla compravendita di un terreno destinato ai nuovi uffici amministrativi della Asl. L’episodio, risalente al 2009, ha dato vita alla prima inchiesta sugli appalti post-ricostruzione a L’Aquila. Il pm di Pescara Gennaro Varone aveva chiesto condanne a quattro anni di reclusione per Mileti e D’Alesio, accusati di millantato credito, e a tre anni di reclusione per Mancinelli, accusato di corruzione. Alla lettura della sentenza erano presenti in aula solo Enzo Mancinelli e Italo Mileti. In base all’ipotesi accusatoria, non condivisa dall’esito della sentenza, Mancinelli avrebbe avuto un ruolo centrale nell’operazione per l’affidamento del brokeraggio delle Asl abruzzesi, attivandosi affinché l’appalto fosse aggiudicato alla Mediass Spa, già ricorrente contro l’Ati Marsh Spa, vincitrice della gara. D’Alesio e Mileti, come contropartita, avrebbero fatto assumere la figlia di Mancinelli, per un anno, nello studio di un noto avvocato romano. Inoltre, sempre secondo il pm Varone, D’Alesio e Mileti si sarebbero attivati con esponenti della pubblica amministrazione per l’acquisto di un terreno da 7 mila quadrati, mediante l’impiego di una parte dei 47 milioni di euro ricevuti dalla Asl a titolo di risarcimento assicurativo per i danni del terremoto. Su quel terreno la Asl, che aveva avuto i vecchi uffici distrutti dal sisma, avrebbe dovuto trasferire i nuovi locali.