Pescara, Coulibaly e i giovani campioni di fair play

Il giocatore del Pescara Mamadou Coulibaly ospite d’onore della scuola di via Scarfoglio, dove ha incontrato i “Campioni di fair play” della IV A della scuola Di Resta, vincitrice del progetto promosso dal Governo e dal Coni.

Nel suo paese, il Senegal, il papà era professore di educazione fisica, sarà per questo che desiderava tanto un figlio calciatore, e lui, Mamadou Coulibaly, lo ha accontentato.  Prima del pallone però Mamadou ha dovuto prendere a calci la normalità, quella vita semplice che non dovrebbe costringerti a lasciare il tuo paese a bordo di in barcone per inseguire un sogno. Coulibaly, dopo tanti viaggi in Europa, alla fine è arrivato a Roseto degli Abruzzi, prima in strada, poi ospite di una casa-famiglia. Non aveva niente, nemmeno i documenti. All’inizio della stagione 2016-2017 viene aggregato alla rosa del Pescara, con cui si allena fino al compimento dei 18 anni; nel febbraio 2017 è ufficialmente tesserato dal club abruzzese. Acquistato dall’Udinese, contratto di cinque anni, resta in prestito al Pescara per una stagione. La sua è una storia avventurosa e positiva, una storia da raccontare anche per il significato intrinseco legato ai valori dell’integrazione. Oggi, a Pescara, Coulibaly ha incontrato gli studenti dell’istituto comprensivo Pescara 6 e le scuole vincitrici della campagna educativa “Campioni di fair play”, realizzata nell’ambito del progetto Sport e integrazione.

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Marina Moretti: