Il parlamentare Azzurro afferma: “Ennesima decisione non condivisa sui nuovi commissari provinciali. FI casa di tutti non degli amici degli amici”
Il deputato abruzzese di FI Antonio Martino si è dimesso dall’incarico di segretario organizzativo degli azzurri “in dissenso con i principi personalistici di gestione politica ed organizzativa del partito in Abruzzo”. La decisione è stata adottata in seguito all’annuncio del coordinatore regionale abruzzese, il senatore Nazario Pagano, delle nomine dei nuovi commissari provinciali.
“Non ho nulla di personale contro il senatore Pagano, i nuovi commissari sono tutte persone capaci ed oneste, ma non posso più tacere dopo l’ennesima vicenda e decisione che non mi vede e non vede coinvolti tanti dirigenti: anche queste nomine sono state fatte senza la condivisione – attacca ancora il 43enne parlamentare -, purtroppo, è la dimostrazione che non c’è una gestione democratica. Eppure, quando mi sono avvicinato a FI e dopo le elezioni politiche del 4 marzo scorso, per mesi le cose sono andate molto bene. Poi, non capisco perché, tutto è cambiato. E mi dispiace davvero profondamente perché a questo punto devo dare ragione ai tanti che negli anni scorsi erano andati allo scontro con Pagano proprio per gli stessi motivi”.
Il deputato che di professione fa l’imprenditore, annuncia di non avere nessuna intenzione di lasciare il partito, anzi propone “un’azione molto efficace e concreta per costituire un’alternativa a un partito dello 0 virgola, parlando ai tanti forzisti che hanno contribuito a far conseguire numeri importanti agli azzurri nel nostro territorio per essere convinti nel centrodestra, punto di riferimento con numeri diversi”.
“Questa non è una casa aperta solo agli amici e agli amici degli amici, ma a tutti e in questo senso farò fino in fondo la mia battaglia nel rispetto delle 60mila persone, unico nel centro sud Italia, che mi hanno fato fiducia il 4 marzo dello scorso anno – tuona Martino -. Non si può far finta di niente visto che questa gestione non fa altro che peggiorare uno stato dell’arte già difficile con un partito che non gode certo di ottima salute ma che nei suoi ideali e valori ha uno spazio enorme che io ho l’ambizione di recuperare – conclude Martino -, quindi non lascerò il partito e continuerò a lavorare perché le cose cambino”.