Torna d’attualità un argomento particolarmente caro al segretario della Commissione esteri, Antonio Razzi, che sollecita corsi di italiano all’estero. Il ministro Alfano risponde all’interrogazione del senatore abruzzese.
A voler fare della facile ironia si potrebbe dire che il senatore Antonio Razzi parla per esperienza personale quando sollecita lo stanziamento di risorse per finanziare i corsi di italiano all’estero. E di sicuro la notizia non sfuggirebbe a Maurizio Crozza, il quale però potrebbe essere indeciso se considerarla reale o priva di fondamento. Invece non solo è reale, ma la sollecitazione di Razzi ha ricevuto anche utile riscontro, come comunicato dallo stesso Razzi da Piazza delle cinque lune, sede romana del senatore.
Il comunicato riguarda la risposta del ministro degli Esteri Angelino Alfano all’interrogazione presentata dallo stesso Razzi, anche segretario della Commissione esteri del Senato, in merito alle risorse finanziarie destinate ai corsi di lingua e cultura italiana all’estero.
“Il segretario della Commissione esteri del Senato Antonio Razzi, – si legge nel comunicato – ha ricevuto la risposta del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale all’interrogazione n. 4-04793 sulle risorse finanziarie destinate ai corsi di lingua e cultura italiana all’estero con la quale si chiedeva: “quali orientamenti i Ministri in indirizzo intendano esprimere in riferimento a quanto esposto e, conseguentemente, quali iniziative vogliano intraprendere, nell’ambito delle proprie competenze, per porre rimedio alla questione relativa all’insegnamento della lingua italiana ai connazionali residenti all’estero; se non ritengano necessario attuare un cambiamento di strategia, affinché non si intervenga, come avviene da diversi anni, sempre sui medesimi capitoli di spesa che riguardano i cittadini italiani residenti oltre confine;se non vogliano sostenere l’insegnamento della lingua e della cultura italiana all’estero, nel breve periodo, così da averne un ritorno in termini economici, commerciali e turistici nel lungo periodo.” Il Ministro ha sottolineato il sostegno della Farnesina all’attivazione di corsi di italiano a favore dei nostri connazionali all’estero attraverso l’erogazione di contributi agli Enti Gestori. La legge di bilancio per il 2017 prevede un fondo di potenziamento della promozione della cultura e della lingua italiana all’estero con 20 milioni di euro per il 2017 e di 30 milioni di euro per il 2018 e di 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019 e 2020. A decorre da quest’anno a sostegno degli Enti Gestori la spesa per la promozione della lingua e cultura italiana all’estero con ulteriori 4 milioni di euro. Al fine di migliorare la qualità dell’insegnamento della nostra lingua all’estero è stato avviato un Progetto Pilota di “Certificazione Lingua Italiana di Qualità CLIQ” per neolaureati specializzati in didattica dell’italiano. In questo senso l’investimento è stato di oltre 1 milione e 500000 euro nel triennio 2014-2016 che ha riguardato 8 paesi. E’ stata inoltre avviata nel 2016 attività di formazione ed aggiornamento on line a distanza attraverso un protocollo d’intesa sottoscritto dal MAECI con il Consorzio Interuniversitario ICON, che ha interessato 31 Enti Gestori, con 550 docenti coinvolti in 11 paesi. A livello generale, il documento “Stilnovo II” redatto nell’ultima edizione degli Stati Generali contiene le linee guida e gli obiettivi specifici della politica di promozione linguistica da qui al 2018. Tra gli obiettivi fissati, l’ampliamento delle sezioni bilingue all’estero ed il potenziamento del progetto “Laureati per l’italiano” specializzati per essere mandati presso università straniere che ne abbiano fatto richiesta. Questo orientamento innovativo, conclude la risposta del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale per il tramite di Mario Giro, è realizzato non solo mediante le Istituzioni scolastiche e gli Enti Gestori, ma anche attraverso iniziative indirizzate alla circuitazione in Ambasciate, Consolati, Istituti Italiani di Cultura, un maggiore coinvolgimento delle aziende italiane che contribuiscono a promuovere la diffusione della lingua e cultura italiana nel mondo. Si segnala infine che per le istituzioni scolastiche all’estero, inclusi i corsi, la legge 107/2015 (cosiddetta “Buona Scuola) ha previsto una delega al Governo, su MAECI e MIUR hanno lavorato congiuntamente per una revisione complessiva della normativa di riferimento. Tra gli obiettivi che si intende perseguire, l’inserimento dei corsi di italiano nei percorsi scolastici”.