Il Patronato INCA della CGIL di Chieti ha già in carico 68 pratiche di infortunio causato da contagio Covid sul luogo di lavoro.
Di queste 68 pratiche, 10 sono relative solo agli ultimi 10 giorni. A segnalarlo è lo stesso INCA, che manifesta preoccupazione per le tante inadempienze riscontrate nell’attuazione della procedura di tutela del lavoratore infortunato.
“Le inadempienze – si legge nella nota del patronato – spesso sono dovute ai ritardi, e talvolta anche al rifiuto, dei medici di base nella compilazione e nell’invio all’Inail del certificato di infortunio che a sua volta non consente alla ditta di inoltrare tempestivamente la denuncia di infortunio con il rischio che al lavoratore non vengano riconosciute tutte le indennità economiche garantite dalla tutela Inail. Tutto ciò nonostante i chiarimenti e le circolari fornite dall’Inail, dalle ASL e dall’ordine dei medici che chiariscono che devono essere i medici di base a prendere in carico i pazienti contagiati da covid-19 e che soprattutto per coloro che svolgono attività nel settore sanitario vi è la presunzione legale di infortunio in occasione di lavoro”.
L’INCA sottolinea anche l’importanza dei protocolli e delle linee guida di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus.
“Strutture sanitarie e socio sanitarie, commercio e ristorazione, imprese, servizi in generale applichino protocolli. Non possiamo permetterci rilassamenti. Sollecitiamo quindi le imprese alla piena e corretta applicazione, dando un ruolo attivo ai comitati costituiti e alle rappresentanze dei lavoratori e, al contempo, invitiamo le istituzioni e gli enti preposti alla sensibilizzazione e a verificare che ciò avvenga. Nessuno può permettersi di derogare sulla salute e sulla sicurezza. In tutti quei luoghi dove il contagio si è sviluppato con più virulenza è importante attivare subito i Comitati costituiti a norma del protocollo 24 aprile 2020 con l’obbiettivo di promuovere una strategia per affrontare questa complessa situazione. Dobbiamo immediatamente pensare a misure drastiche di sicurezza per tutelare utenti e lavoratori delle strutture. Un’ulteriore estensione del contagio nel giro di poche settimane potrebbe rischiare di lasciare le strutture con gravi carenze di organico, senza parlare del rischio di situazioni potenzialmente esplosive per l’incolumità dell’intera comunità”.
La CGIL di Chieti invita tutti i lavoratori e le lavoratrici a rivolgersi alla sede del Patronato Inca a loro più vicino o ai canali telematici al fine di ottenere la necessaria assistenza gratuita per la tutela dell’infortunio. CGIL e i suoi servizi restano operativi, su appuntamento, nel rispetto delle norme previste in materia di distanziamento interpersonale.
“Ribadiamo che nessuno può sentirsi esonerato da tenere comportamenti virtuosi nel rispetto delle norme, l’attenzione di ognuno aiuta tutti. Al sistema imprenditoriale e alla Pubblica Amministrazione, come al sistema sanitario della regione chiediamo di adoperarsi perché si lavori per circoscrivere il contagio. In particolar modo, sollecitiamo la massima attenzione al pieno rispetto delle regole in tutti quei luoghi di lavoro aperti al pubblico (esercizi commerciali, bar, ristoranti, supermercati, centri commerciali) e in tutti quei luoghi dove l’accesso di clienti e utenti deve avvenire esclusivamente nel pieno rispetto delle norme a tutela della salute, come il distanziamento interpersonale e il corretto utilizzo delle mascherine di protezione.
Non servono scelte come quelle della regione Abruzzo sul sistema scolastico. Aver chiuso il sistema dell’istruzione e della formazione è sbagliato nel metodo perché non sono state coinvolte le OOSS regionali e nemmeno si è fatta una valutazione tecnica, nel merito perché l’istruzione non è considerata strategica per il Paese. Si accentuano le diseguaglianze e non si valorizzano le soluzione adottate per consentire il rientro a scuola e all’università dopo i mesi del blocco totale. Servono invece nuove assunzioni, stabilizzazione del personale precario, internalizzazione dei servizi, estensione della premialità Covid e dotazione di sistemi di protezione individuale anche per i lavoratori in appalto presso le Asl, controlli nelle residenze per anziani, capacità del sistema dei trasporti pubblico di farsi carico delle esigenze e delle norme previste”.