Il Project financing per la realizzazione del nuovo ospedale di Chieti è ancora nel mirino di Mauro Febbo, presidente della commissione di vigilanza della Regione Abruzzo.
Il tema è oggetto di una nuova conferenza stampa, durante la quale Febbo fa il punto della situazione alla luce delle novità emerse nelle ultime ore:
“Un epilogo peggiore di questo era inimmaginabile e tutta la vicenda relativa del nuovo ospedale SS. Annunziata assume, giorno dopo giorno, contorni sempre più preoccupanti e allarmanti dove emerge ancora di più la forzatura di D’Alfonso. Mi sono presentato fisicamente negli uffici della Direzione sanitaria per conoscere gli ultimi atti intercorsi tra la Regione e la stessa Asl, e ciò che emerge è ancora più grave di quanto immaginavo. Ho scoperto che in due lettere del 12 maggio, firmate dal direttore Flacco, vengono spiegate le gravi incongruenze e le lacune della Asl nella chiusura del procedimento di pubblica utilità. Nella prima lettera il direttore Flacco solleva l’ingegner Filippo Manci dall’incarico di Rup, nella seconda dispone l’invio della documentazione al presidente D’Alfonso e all’assessore Paolucci e per conoscenza alle due società interessate al progetto di finanza”.
Pronta la replica dell’assessore regionale alla programmazione sanitaria Silvio Paolucci il quale in una nota afferma:
“La risposta a ogni obiezione sul nuovo ospedale di Chieti è contenuta nella delibera di Giunta regionale n. 133 del 4 marzo 2016, che elencava punto per punto i passaggi necessari per arrivare ad una valutazione compiuta della proposta fatta dalla ICM. Con la delibera la Regione chiedeva alla ASL n. 2 un’istruttoria attenta sul piano economico-finanziario e sui contenuti dell’offerta che esigevano coerenza con il Decreto Lorenzin. In particolare l’azienda sanitaria era stata incaricata di provvedere alla “puntuale disamina del progetto preliminare e degli altri allegati alla proposta” tenendo conto “delle esigenze strutturali, infrastrutturali e impiantistiche del compendio ospedaliero nonché dell’adeguatezza della proposta alla rete ospedaliera regionale e alla sostenibilità finanziaria della concessione per il Servizio Sanitario Regionale” per tutta la durata della stessa. Il provvedimento fissava al 30 aprile 2016 il termine ultimo per la presentazione alla Giunta regionale della proposta, anche al fine di valutare possibili iniziative alternative. Abbiamo atteso un anno intero, fino al 30 aprile 2017, poi abbiamo intimato alla ASL di consegnare alla Regione tutta la documentazione per concludere la pratica di valutazione. Quanto ai costi, al comma 5 è scritto chiaramente che la copertura finanziaria per realizzare l’opera consiste nel riutilizzo delle risorse già nel budget dei servizi ospedalieri; qualora vi fosse ulteriore necessità, si può ricorrere ad una partecipazione finanziaria attraverso un canone minimo, il cui ammontare viene selezionato in base alla qualità della proposta che va in gara e delle proposte che pervengono. Non solo: si prevedeva anche di sottoporre, a partire dal primo atto, l’intero iter amministrativo del progetto al controllo dell’Anac in modo da poter rendere ulteriormente solida e trasparente la procedura. Dunque il comportamento della Regione Abruzzo è stato coerente con quanto scritto 14 mesi fa. Con questa operazione proseguiamo nella riqualificazione della rete assistenziale ospedaliera, garantendo ai cittadini-utenti di poter fruire di prestazioni sanitarie di qualità e in totale sicurezza, oltre a ottenere una significativa riduzione dei costi di gestione di strutture non più adeguate agli attuali standard dell’assistenza. Il resto è solo un goffo tentativo di far passare come bocciatura le numerose istruttorie conseguenti alla delibera”.
E sul project financing per il nuovo ospedale di Chieti, interviene anche il Movimento 5 Stelle per bocca del capogruppo in Consiglio Regionale, Sara Marcozzi.
“L’ennesima bocciatura arriva dall’esperto nominato dalla Asl, – scrive Marcozzi – D’Alfonso e Paolucci valutino seriamente le dimissioni. Tre anni persi dietro la loro ingiustificata ostinazione. Non è bastato il parere negativo del RUP e l’apertura di un procedimento di vigilanza da parte di ANAC, oggi apprendiamo che anche l’esperto nominato dall’ASL, la prof.ssa Veronica Vecchi, Direttore della Formazione Executive del MISB dell’Università Bocconi, boccia su tutta la linea il progetto di finanza presentato dalla Maltauro Costruzioni”.
Con una nota il consigliere Camillo D’Alessandro, coordinatore della maggioranza nel Consiglio regionale d’Abruzzo, replica al presidente Mauro Febbo:
“La Regione Abruzzo ha preteso un’istruttoria severa sul nuovo ospedale di Chieti, come cristallizzato nel testo della delibera di Giunta n.133 del 4 marzo 2016. Abbiamo sottoposto a un accurato stress test tutti gli aspetti fondativi della proposta Icm, poiché vogliamo che non vi siano dubbi sulla necessità e bontà dell’operazione. Abbiamo avocato dalla Asl teatina la documentazione completa per una revisione scrupolosa di ogni singola riga, e in base ad essa prenderemo una decisione. La risposta sta nelle carte, non nelle chiacchiere in loop di Forza Italia e M5S. Spacciare per un diniego la puntuale istruttoria pretesa dal dispositivo della delibera della Giunta regionale è il modo volutamente semplicistico, senza entrare nel merito delle questioni, per fare facile propaganda. Peraltro gli argomenti utilizzati sono quelli contenuti in relazioni e schede tecniche volute dalla delibera di Giunta e per le quali l’opposizione non ha dato alcun tipo di contributo. Ora si apre sulla base di quella istruttoria l’interlocuzione prevista dalle norme, con al centro il tema di risolvere le criticità del SS Annunziata, altro tema saltato a piè pari dall’opposizione, anche perché l’opposizione lo dica una volta per tutte: non vuole il nuovo ospedale di Chieti”.