Si è conclusa la votazione sull’eventuale trasloco di sette classi del Liceo Classico di Pescara nei locali del Maior, in via Tirino: poco più di 200, tra studenti e genitori, hanno scelto di restare in via Venezia e continuare con la dad alternata.
Dopo tutto è una semplice proporzione, e anche se al classico a matematica e affini non sono esattamente le materie preferite non ci vuole molto a trovare una soluzione. Sappiamo che, alla luce delle norme anti covid, in certi casi il numero di studenti di una data classe può risultare incompatibile con i metri quadri della stessa. Insomma, se in un’aula di 30 alunni fino a ieri ci si limitava a stare un po’ stretti, oggi c’è l’obbligo di allargarsi, e per allargarsi occorre spazio. E se lo spazio in istituto non c’è, due sono le soluzioni possibili: o le nuove eccedenze vengono sistemate altrove – per questo il ministero ha assegnato fondi per affittare nuovi locali – o si ricorre alla famosa e/o famigerata dad, la didattica a distanza, meglio se in forma integrata. L’esempio paradigmatico di una situazione più comune di quanto si creda arriva dal Liceo Classico d’Annunzio di Pescara, dove lo spazio troppo contenuto di alcune aule ha costretto alla formula integrata: una settimana di lezioni in presenza e una in dad, ovviamente alternate. Ma poiché le ultimissime direttive ministeriali sollecitano di privilegiare la scuola in presenza, ecco che arriva la necessità di reperire ulteriori spazi, individuati dalla Provincia di Pescara nell’unico edificio che ha risposto ai rigidi criteri imposti per accogliere gli studenti: il liceo Maior di via Tirino, una scuola privata che ha messo a disposizione delle stanze. Valutato congruo l’affitto richiesto (tale cioè da non incorrere nello stop dell’ufficio delle entrate), il Liceo d’Annunzio ha provveduto ad individuare le classi, soprattutto le quinte, frequentate da alunni più grandicelli che avrebbero meno difficoltà a raggiungere via Tirino. La scelta è caduta su quegli alunni che, per la conformazione delle aule, si sarebbe ritrovato in spazi troppo angusti: in tutto cinque quinte e tre terze. Ma studenti e genitori non erano tutti d’accordo sul trasloco a Portanuova, da qui la decisione della dirigente scolastica Antonella Sanvitale di procedere a maggioranza e quindi di assegnare a genitori e studenti il compito di scegliere una delle due opzioni, votazione che si è conclusa con la vittoria dell’opzione stanziale. Si resta tutti in via Venezia e in didattica a distanza alternata. I locali del Maior saranno messi a disposizione delle altre scuole che ne hanno fatto richiesta.