Anche in Abruzzo è sempre più frequente la truffa dei pacchi e del finto corriere. I consigli e l’appello ai cittadini di Lorenzo Cesarone, comandante della Polizia Municipale di Torrevecchia Teatina.
In principio era una truffa paradossale e cinematografica, nella scena intramontabile di Totò e Peppino che volevano “rifilare” a un ingenuo malcapitato addirittura la Fontana di Trevi, ora, invece c’è la realtà con truffatori che si sono, come dire, “specializzati”. In questo periodo va per la maggiore, anche in Abruzzo, la truffa dei pacchi e del finto corriere, soprattutto nei piccoli centri. Proprio nei paesi, i malviventi acquisiscono, più facilmente, addirittura dati personali per rendere la truffa più credibile. A Torrevecchia Teatina, ad esempio, tre i casi denunciati in pochi giorni. Naturalmente i più colpiti sono soprattutto gli anziani. Il comandante della Polizia Municipale di Torrevecchia Teatina, Lorenzo Cesarone, fa un appello ai suoi concittadini e a tutti gli Abruzzesi per non “abboccare” ai lestofanti. In pratica, spiega Cesarone, in queste truffe c’è un finto corriere che telefona ai malcapitati dicendo che il nipote o il figlio, chiamandoli col loro vero nome di battesimo, hanno effettuato degli acquisti online, che il pacco arriverà a casa, con una spesa di 1.500 euro e che, qualora non venga pagata, ci sarà una penale a discapito dei propri congiunti presunti intestatari dei (finti) pacchi in questione. A quel punto i nonni non possono far altro che pagare. Cesarone invita i cittadini di Torrevecchia a contattare il numero telefonico anti truffa voluto dal sindaco, della Polizia Municipale. Proprio grazie a questo, prosegue il comandante, è stato possibile, con l’ausilio del figlio e di una nonna che si era insospettita, sventare la truffa ai suoi danni. Il consiglio è semplice ma prezioso: diffidare delle telefonate di chi non si conosce e chiede soldi e chiamare le forze dell’ordine per evitare di ricevere un…pacco, in tutti i sensi, tranne che in quello reale.
Il servizio del Tg8