Una buona parte dei 92 Comuni d’Abruzzo il cui servizio idrico è gestito dalla Sasi è sul piede di guerra. Chiusure notturne e rotture – tra Lanciano, Vasto e la Val di Sangro – alimentano la protesta dei sindaci.
Guasti, interruzioni e disservizi vari stanno esasperando amministratori e cittadini, malumori già sfociati in vera e propria protesta, ad Altino, davanti al serbatoio di accumulo dell’acqua. In prima fila c’era il sindaco di Altino, Vincenzo Muratelli, affiancato dai consiglieri comunali di maggioranza e da alcuni residenti. Muratelli ha sottolineato che il disagio si protrae da un paio di mesi e che la cittadinanza subisce continue interruzioni della fornitura idrica, soprattutto di notte, dalle 22.30 fino al 7 del mattino. Un danno notevole sia per la vita quotidiana che per le attività economiche. Per questo gli amministratori pubblici hanno deciso di “occupare” l’area antistante il serbatoio principale di località Selva, impedendo al tecnico della Sasi di entrare per “spegnere” i rubinetti. La Sasi ha reagito chiamando i Carabinieri, che hanno identificato i presenti e agevolato la chiusura. Il sindaco non si dà per vinto e annuncia altre clamorose azioni di protesta, sottolineando che il problema dell’acqua sarà sempre più grave nella zona frentana, nel vastese e nella Val di Sangro, servite da una rete infrastrutturale progettata mezzo secolo fa e inadeguata per il fabbisogno della popolazione attuale. Il 13 agosto, ad Altino, il Comitato dei 40 sindaci si riunirà in municipio discutere dell’emergenza acqua.