Coronavirus Abruzzo: non ce la faranno i cantieri in Abruzzo a ripartire prima di maggio, ma intanto il compromesso è riaprire almeno gli uffici delle imprese. Per l’Ordine degli Ingegneri serve un protocollo unico e condiviso.
I cantieri non potranno ripartire come si era ipotizzato il 27 aprile in Abruzzo e all’Aquila in particolare. Un tema molto delicato che vede in ballo nel territorio tantissime imprese impegnate nella ricostruzione post sisma. L’argomento è stato pure oggetto di una riunione tra il presidente della Regione Marsilio, l’assessore Febbo e il sottosegretario D’Annuntiis.
L’obiettivo era anticipare rispetto all’agenda del Governo ma non essendo possibile il compromesso per ora è riaprire almeno gli uffici delle aziende in vista del via libera del 4 maggio. Le aziende del resto hanno anche bisogno di formare i dipendenti rispetto al disciplinare.
Uffici si in sostanza, cantieri poi per permettere alle imprese di prepararsi al meglio. La posizione dell’Ordine degli Ingegneri è quella di ripartire con gradualità e con un protocollo condiviso fatto di regole comuni, come sottolinea il presidente Pierluigi De Amicis, protocollo che accomuni anche i professionisti. Sia loro che le imprese avranno più oneri infatti e questo periodo di ripartenza che è transitorio andrà gestito a dovere.
Pure il presidente dell’Ance Cicchetti la scorsa settimana aveva sostenuto la formula della gradualità e delle maestranze locali. Proprio su questo punto si sta lavorando, per far restare gli operai sul posto negli alberghi stipulando convenzioni. Di certo ripartiranno prima i cantieri che saranno in grado di rispettare le norme di sicurezza. Per quelli molto grandi si faranno le opportune valutazioni.