Coronavirus Abruzzo: dopo una stagione malandata sul Gran Sasso a causa della poca neve, il Centro Turistico prova a riorganizzarsi in tempo di pandemia ma, per la scuola sci Gran Sasso, gli interventi non sono rinviabili.
La stagione invernale per il Gran Sasso è stata a singhiozzi. La mancanza di neve ha riproposto i vecchi problemi e i vecchi dibattiti sull’innevamento artificiale. Il resto dei danni li ha fatti il coronavirus che dal 10 marzo ha reso off limits anche la montagna aquilana. Ma attorno all’estate, mentre sulla costa si programma la stagione balneare con le sicurezze del caso, si dibatte sulle possibilità che proprio la montagna potrebbe dare al turismo.
Domani ci sarà una videoconferenza sul tema perché ci sono interventi giudicati urgenti da portare a casa come sistemazione parcheggio in quota, sottoservizi e restauro dell’albergo di Campo Imperatore. Mentre si pensa a proporre l’estate sul Gran Sasso, come ha detto l’amministratore del Ctgs Pignatelli, con funivia con al massimo 10 persone e dispositivi di sicurezza da indossare per recuperare almeno qualcosa dal turismo estivo in sicurezza e a distanza, sul Gran Sasso rimangono purtroppo i problemi di sempre che vanno affrontati una volta per tutte, coronavirus a parte. La pensa così il direttore della scuola sci Assergi – Gran Sasso Luigi Faccia. La montagna è opportunità adesso, è certo, ma per lui ci sono interventi urgenti che non possono essere più rimandati altrimenti poi sarà impossibile recuperare.