Incendi a L’Aquila: otto vigili del fuoco e 5 volontari della Protezione civile hanno cominciato intorno alle 11,30 le operazioni di bonifica da terra, in ciò che resta del bosco di San Marco e Santi di Preturo, dove le fiamme e il fumo dell’incendio divampato domenica hanno tenuto sotto scacco la popolazione locale.
Soprattutto sul versante di Santi, dove ieri sera il fuoco ha ripreso vigore e indotto la Protezione civile del Comune dell’Aquila a preallertare i residenti per una possibile evacuazione essendo diventata l’aria irrespirabile. Lo stato di allerta resta massimo e tutto il sistema di Protezione civile resta attivo, compreso il Coc, il Centro operativo comunale. Pronta anche l’area di accoglienza di Murata Gigotti, nella frazione di Coppito, perché non c’è tregua ancora sul fronte incendi nell’Aquilano, allertate anche tutte le strutture ricettive intorno alla zona di Preturo. Sarà un’altra giornata intensa di lavoro per cercare di domare le fiamme per i vigili del fuoco, i volontari e i carabinieri forestale, mentre l’Abruzzo brucia.
IL SERVIZIO DEL TG8:
AGGIORNAMENTO ORE 16.00:
Si e’ esteso il fronte del rogo sul Gran Sasso. Oltre a quello attivo sulla cima del monte Siella, nel territorio comunale di Farindola, un altro focolaio, sempre sul monte Siella, riguarda il versante teramano, nel territorio comunale di Arsita. In azione tre canadair e un elicottero.
AGGIORNAMENTO ore 20.00:
E’ stato domato l’incendio divampato a Fonte Velica a Campo Imperatore versante aquilano del Gran Sasso d’Italia che per giorni ha tenuto impegnate sul campo molti operatori, a partire da numerose squadre dei Vigili del Fuoco. Ma secondo quanto si e’ appreso, non e’ possibile cominciare la bonifica perche’ la temperatura della terra e’ troppo elevata, sia per le fiamme spente da poco sia per le alte temperature. Questa opera iniziera’ quando ci sara’ un maggiore raffreddamento. A condurre le operazioni saranno i vigili del fuoco che sono stati in prima linea unitamente a protezione civile e a carabinieri forestali. Non e’ ancora stata fatta la stima dei danni.
Intanto aumentano i testimoni, una quindicina circa, ascoltati dai Carabinieri Forestali per ricostruire le dinamiche dell’innesco dell’incendio a Fonte Vetica, sulla Piana di Campo Imperatore, che da sabato scorso, 5 agosto, ha distrutto mille ettari di pineta passando dal versante aquilano a quello pescarese del Gran Sasso. Sull’accaduto la Procura della Repubblica del capoluogo ha aperto un’inchiesta, al momento contro ignoti, affidata al sostituto procuratore Simonetta Ciccarelli con l’ipotesi di reato di disastro colposo. Le iscrizioni nel registro degli indagati dovrebbero arrivare la settimana prossima, quando alla pm verrà recapitata l’informativa dei militari con tutte le risultanze. Già la sera stessa dell’incendio erano state identificate sei persone, a oggi non indagate, ma tra le quali potrebbero esserci i presunti responsabili. Le deposizioni dei testi vengono confrontate con i riscontri sul posto attraverso il “metodo delle evidenze fisiche”. In particolare, secondo quanto appreso da fonti investigative, si cerca di capire quanto ci sia di vero nei racconti di alcune misure di sicurezza che sarebbero state prese dagli autori del barbecue che ha dato vita al rogo, dai cerchi di pietre alla presenza di taniche di acqua o estintori: qualora confermate, potrebbero attenuare alcune responsabilità. Le difficoltà nascono dal fatto che per il trambusto, in quota c’erano migliaia di persone per la 58ª Rassegna ovini, e per il passaggio di uomini e mezzi di soccorso, la zona di innesco, isolata e sequestrata il giorno stesso, risulta inquinata.