Striscioni, megafoni e manifesti mortuari in cui si celebra la morte del commercio di prossimità, dei piccoli commercianti al dettaglio, degli ambulanti che oggi forse hanno toccato il fondo di una crisi economica che non risparmia i piccoli pesci.
Ce la fanno invece quelli più grandi, quelli che vengono definiti i pescecani della grossa distribuzione. È così che questa mattina un centinaio tra commercianti e rappresentanti della Confcommercio a livello regionale e di tutte le province abruzzesi hanno manifestato davanti alla sede del comitato via all’Aquila tutta la loro contrarietà alla realizzazione del grande progetto per il Megalò 2.
È proprio il Comitato per la valutazione dell’impatto ambientale che dovrà dire la parola finale sulle autorizzazioni, i requisiti e la regolarità del progetto dal punto di vista edificatorio. I commercianti – affiancati anche dalla consigliera regionale del M5s, Sara Marcozzi – hanno cercato di fare arrivare la loro voce fino al piano della sede regionale di via Salaria antica est nei momenti in cui il Comitato Via si è riunito. Una delegazione è stata anche ricevuta. Ci sarà probabilmente molto da combattere ancora nessuno consapevoli i commercianti come spiega Celso Cioni direttore della Confcommercio regionale per il quale la Regione deve tornare a prendersi l’impegno sottoscritto nelle luglio scorso con il patto per lo sviluppo e che andava in una direzione completamente diversa. Anche la presidente della Confcommercio di Chieti, la città in cui il grande nuovo centro commerciale dovrebbe essere realizzato, dice no all’ennesimo tentativo di mettere in ginocchio i piccoli commercianti di Chieti, Marisa Tiberio.
Ieri uno dei principali progettisti dell’opera, l’ingegnere Domenico Merlino, ha parlato di “tante inesattezze dette sul progetto”, a cominciare dalle dimensioni: “Dai 92 mila metri quadrati coperti iniziali, siamo scesi prima a 30.500 e siamo disposti a ridurli ulteriormente a 24.000 metri quadrati, cercando di venire incontro alle associazioni di categoria. L’opera darà lavoro a 450 operai per la fase di realizzazione e 250 nuovi posti di lavoro per la gestione delle strutture”.
“E’ un dato di fatto – ha aggiunto ancora il progettista – che il Prust 7/93, al termine della procedura, approvata con “Atto Unico Autorizzativo” n. 66/2002 – Comune di Chieti, prevedeva la realizzazione di complessivi 92 mila metri quadrati di superficie lorde di pavimento da destinare al commercio al dettaglio, uffici, alberghi etc. e che a fronte dei conseguenti atti autorizzativi, i Promotori hanno già realizzato tutte le infrastrutture e gli standard già ceduti e pronti da cedere ai Comuni di Chieti e di Cepagatti. E’ un fatto che al Comitato Via è stata presentata una soluzione edilizia in riduzione a quanto già autorizzato, portando la superficie lorda di pavimento da 35.500 mq a poco più di 24.000 mq. Siamo stati bloccati in modo illegittimo per anni. Tale comportamento ha arrecato dei danni alla società proponente Sirecc che è stata posta in condizioni di fallimento, e il ripetere lo stesso errore, ha aggiunto ancora Merlino, potrebbe creare una situazione molto sconveniente anche alla nuova società subentrata, la Sile Costruzioni srl di Barzana, in provincia di Bergamo”.