A Pietransieri, sui luoghi dell’eccidio nazifascista, è arrivato il degrado. L’Anpi Pescara denuncia il grave stato di abbandono dei Limmari e si appella ai politici affinché si occupino di un luogo simbolo della Resistenza al nazifascismo in Abruzzo.
In particolare l’Anpi, nel rivolgersi al sindaco di Roccaraso, al presidente della Provincia aquilana e ai vertici della Regione, ricorda il martirio dei 128 abitanti di Pietransieri, morti per mano dei tedeschi il 21 novembre 1943.
“Il luogo della strage – scrive l’Anpi – rischia di essere definitivamente cancellato dalla geografia fisica della regione, se non della memoria: lo stato di abbandono e di rovina dei casolari teatro dell’eccidio non trova nessuna giustificazione se non una colpevole incuria, una distratta superficialità e una nutrita dose di ignoranza storica. Il rispetto per il luoghi della memoria, specie per una tragedia come quella dei Limmari, una delle più gravi stragi nazifasciste in Italia, dovrebbe appartenere al dna di ogni abruzzese e invece ai Limmari ci sono solo rovi, sassi, crolli, sentieri, siepi, grovigli di ogni genere, oltre alla mancanza di una più elementare segnaletica, luoghi che dovrebbero invece essere sacri. Provate ad immaginare S.Anna di Stazzema, Boves o Marzabotto nelle stesse condizioni e provate ad indovinare – prosegue l’associazione – quale potrebbero essere le reazioni della comunità civile di quei luoghi, mentre non basta affermare che il sacrario dentro Pietransieri è invece un buone condizioni. Ogni deduzione contraria, quale per esempio essere i casolari proprieta’ privata, non ha senso e valore quando si affrontano tragedia del genere, così come le valutazioni economiche addotte. Non si deve dimenticare, rimuovere una memoria del genere è criminale: la classe politica abruzzese – conclude Anpi Pescara-Ettore Troilo – si deve fare carico del recupero dei casolari luoghi dell’eccidio”.