Il segretario della Fiom, Maurizio Landini, nel pomeriggio a Pescara per sostenere le ragioni del NO al referendum costituzionale.
“Se vince il No Parlamento e Governo devono fare una diversa riforma della Costituzione, quindi quello che non hanno fatto adesso lo devono fare dopo, facendo una legge elettorale degna di questo nome. Del resto aiuteremmo anche il Pd che dice che vuol cambiare la legge elettorale. Per essere sicuri che lo facciano bisogna votare No. Uno, così, è proprio sicuro, altrimenti questi ne hanno dette tante…”. Così il segretario della Fiom, Maurizio Landini, a Pescara a margine di un convegno per il No al referendum promosso dalla Cgil.
Dopo aver sottolineato che “se vince il No bisogna fare i cappelletti, festeggiare, essere contenti perché mi sembra una cosa utile per il Paese”, Landini ha definito “inaccettabile questa drammatizzazione, come se in caso di vittoria del No debba succedere chissà cosa. Queste logiche le abbiamo già pagate quando c’è stato il governo Monti”. “Se non c’era il governo Monti e non facevano i provvedimenti che hanno fatto, dicevano, saremo stati nella crisi. Si è visto – ha osservato – hanno tagliato le pensioni, hanno fatto dei disastri e siamo messi peggio di prima. Questa drammatizzazione dovrebbe far riflettere anche lo schieramento che si è creato. Quando la grande finanza, quando le banche, quando Confindustria, quando Marchionne e tutti quelli che pagano le tasse da un’altra parte ci spiegano quello che dovremmo fare noi – ha concluso – credo che i cittadini italiani dovrebbero usare la testa e pensare che la nostra Costituzione è giusto applicarla e non modificarla”.
E Landini aggiunge:
“Alcuni del Pd dicono che se vince il No nel 2017 si va a voto anticipato. Ormai si sostituiscono anche al presidente della Repubblica, decidono tutto loro. Magari il popolo chiede un’altra riforma e prima di andare a votare bisogna farla. Dovrebbe essere quella la priorità. Quando in TV mi ha accusato di essere la Casta, ho contato fino a 20, 30, perché mi avevano detto di stare calmo. Ma a chi ragiona così gli sfugge un particolare: è al governo da 1.000 giorni, ora la casta è Renzi, – va giù duro ancora il leader della Fiom – oltretutto sei stato tu, che non sei mai stato eletto, a trasformare questo in un referendum sul tuo governo. Lui dice: se perdo me ne vado. E può anche essere un’idea interessante. Ma gli vorrei ricordare che la nostra Costituzione è nata proprio per combattere l’uomo solo al comando. Che in un Paese di 60 milioni di abitanti nessuno è indispensabile. Ti dimetti? E che cavolo vuoi che succeda, che siamo tutti Jocondor?”, ha chiuso Landini tra gli applausi degli intervenuti in consiglio comunale a Pescara.