A Teramo contro i tagli all’assistenza, le associazioni dei disabili hanno manifestato in piazza per chiedere al Comune maggiore attenzione.
Non basta l’apertura del Comune, con modifiche alla contestata delibera, per convincere le associazioni dei disabili a fare un passo indietro. Questo pomeriggio a Teramo, durante la manifestazione in corso in piazza Orsini, sotto la sede del Comune, i rappresentanti delle associazioni hanno ribadito che i ricorsi si faranno. A dare voce ai disabili, in una manifestazione che ha visto anche una raccolta fondi per sostenere i ricorsi e ha registrato la solidarietà degli ultrà del Teramo e di alcuni consiglieri di maggioranza, oltre a numerosi di minoranza, il presidente dell’associazione Abruzzo Autismo Onlus, Dario Verzulli, che ha sottolineato come, nonostante le importanti modifiche apportate alla delibera, rimangano ancora dubbi su aspetti importanti.
“Oggi da parte del Comune c’è stata una buona apertura – ha detto Verzulli – che però non ha risposto a tutti i nostri quesiti. In particolare la delibera è intervenuta sulla rideterminazione del reddito Isee, con la soglia minima passata da 5 a 7.500 euro e la soglia massima aumentata da 14 a 30mila euro. Di fatto la quota massima di compartecipazione sarà di 5 euro. E questo dimostra una certa sensibilità. Inoltre è stata disposta l’immediata riapertura dei termini per la presentazione delle domande, e saranno rivalutate con la nuova scala le domande già presentate e di chi aveva rinunciato”.
Sul tavolo resta aperta la questione delle ore di assistenza che saranno garantite e che per le associazioni hanno subito un taglio del 50% e i tempi con cui si sbloccherà l’attuale impasse. Più critiche le posizioni dei rappresentanti di altre associazioni, che hanno contestato l’aumento della soglia minima di reddito Isee, e di alcuni operatori che hanno contestato la totale assenza degli assistenti sociali, sottolineando come il taglio delle ore si ripercuota anche sul loro lavoro. A versare un piccolo contributo per la raccolta fondi anche un bimbo di 5 anni, che ha rotto il suo salvadanaio per donare i suoi piccoli risparmi ai meno fortunati.