“Domani, martedì 28 gennaiio, ci aspettiamo dall’azienda chiarezza sul piano industriale, produttivo e di sviluppo, oltre a spiegarci quali siano le prospettive relative al termine del Contratto di solidarietà, autorizzato fino a fine maggio 2020, ma che chiederemo di sospendere già dal mese di marzo”.
“Ci sono centinaia di lavoratori che stanno avendo una perdita economica che non possiamo più permettere”. E’ quanto scrive, in vista dell’incontro domani al ministero dello Sviluppo economico sulla situazione di Lfoundry, il responsabile nazionale Uilm del settore, Michele Paliani.
“La settimana scorsa – dichiara Paliani – in maniera inusuale, le Segreterie Provinciali e la Rsu sono stati convocati dalla Regione Abruzzo e, in quell’occasione, sono state messe al corrente della chiusura di un accordo quinquennale di LFoundry con la società ON SEMI. Una condizione necessaria, ma non sufficiente che pone però un punto fermo sulle prospettive future dello stabilimento di Avezzano. Inoltre vogliamo conoscere lo stato effettivo dei nuovi progetti di ricerca e sviluppo”. “Chiediamo alla Regione – aggiunge Paliani – se sono stati previsti finanziamenti per la riqualificazione del personale, al fine di non disperdere e tutelare le importanti professionalità di uno dei più importanti stabilimenti abruzzesi”.
“In queste settimane – continua il responsabile Uilm – tra i lavoratori si parla di un cambio dell’organizzazione del lavoro che starebbe mettendo a punto l’azienda. Come Uilm siamo da sempre impegnati a valutare soluzioni e a ritenere l’attuale turnazione insostenibile così come articolata. Durante questi anni nello stabilimento già sono state sperimentate turnazioni molto più flessibili che rendono meno pesanti le notti consecutive per i lavoratori interessati”.
“Al Mise – conclude – porteremo la proposta di consentire ai lavoratori un’uscita incentivata verso una pensione anticipata, dove possibile, ovvero ancora per il biennio 2020-21. Per fare ciò si potrebbe recuperare, almeno sul breve termine, una parte dell’assegno pensionistico che, rimodulato per l’aspettativa di vita, risulta più basso di ciò che verrebbe maturato aspettando i termini della pensione di vecchiaia. Quindi chiediamo di valutare, come previsto dall’accordo di contratto di solidarietà, di valutare la possibilità di esodi incentivati”.