Rapporto Banca d’Italia: dati preoccupanti

Banca d’Italia: un rapporto preoccupante quello snocciolato all’Aquila dalla locale filiale, condizionato dalla pandemia. Le prospettive per il futuro sono incerte

Un quadro economico preoccupante quello attuale e con prospettive incerte. L’economia regionale, già provata, è stata colpita in maniera ancora più forte dalla pandemia.

Nel 2019 il Pil aveva ristagnato rispetto all’anno precedente. La chiusura delle attività nel lockdown ha portato conseguenze pesanti per le attività produttive. Si stima una perdita di circa un quarto del valore aggiunto del totale complessivo.

È quando emerge dal rapporto di Banca d’Italia sull’economia in Abruzzo. Uno dei settori più colpiti è quello delle esportazioni, superiore al dato nazionale. A contribuire il calo nel comparto dei mezzi di trasporto. Male anche moda e meccanica mentre un contributo positivo è stato dato dal settore alimentare e farmaceutico.
A snocciolare i dati Dealma Fronzi, direttrice della filiale aquilana della Banca d’Italia.

Le aspettative delle imprese manifatturiere abruzzesi sul fatturato 2020 sono peggiorate rispetto ai risultati del 2019 e i programmi di investimento per l’anno in corso sembrano orientati al ribasso per un’ampia quota di imprese. Nelle costruzioni l’attività si è interrotta a marzo a causa del Covid e il numero di ore lavorative è diminuito. Nel settore terziario che tocca la ristorazione, l’intrattenimento e l’accoglienza  gli effetti negativi potrebbero perdurare.

Secondo il rapporto di Banca d’Italia però il sistema produttivo regionale sta affrontando la crisi attuale in condizioni finanziarie migliori rispetto al passato e l’indebitamento è calato. Le condizioni di offerta delle banche sono rimaste nel complesso favorevoli.

Le ripercussioni della crisi nel mercato del lavoro sono state considerevoli e il numero di occupati è diminuito del 3.9 per cento. La flessione è stata contenuta dal blocco dei licenziamenti e dal ricorso alla cassa integrazione. Altro dato preoccupante è quello del clima di fiducia delle famiglie che è in calo come sono calati i consumi. Nonostante tutto le famiglie abruzzesi sono meno indebitate rispetto alla media nazionale. Il turismo, poi, già scontava un rallentamento nel 2019, ora la situazione è ancora più difficile.

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