Tutti assolti perché il fatto non sussiste: i tre imputati dell’istituto zooprofilattico di Teramo e della lega del cane erano accusati di peculato nell’ambito dell’inchiesta sulle sterilizzazioni di cani e gatti.
Si è concluso con l’assoluzione di tutti gli imputati perché il fatto non sussiste il processo per peculato che vedeva imputati davanti al tribunale di Teramo due dirigenti dell’Istituto zooprofilattico e il presidente della sezione teramana della Lega del cane, finiti davanti ai giudici nell’ambito di un’inchiesta sulle sterilizzazioni, da parte dell’istituto, di cani e gatti del canile di Gattia.
Davanti ai giudici erano finiti Paolo Dalla Villa, nella sua veste di allora dirigente veterinario responsabile della struttura relazione uomo animale dell’Izsam, Nicola Ferri, in qualità di allora dirigente veterinario responsabile del laboratorio Libita, e Catia Durante, in qualità di presidente locale della Lega nazionale della difesa del cane. Secondo l’accusa i tre “al fine di appropriarsi delle risorse economiche dell’istituto zooprofilattico di Teramo”, come veniva contestato loro nel capo di imputazione, “determinavano fraudolentemente ed in assenza di qualsivoglia disposizione normativa, in capo a quest’ultimo i costi derivanti sia dalla sterilizzazione di cani e gatti di proprietà della Lega o ad essa facenti capo, sia dallo smaltimento di rifiuti e liquami”.
I fatti contestati ai tre risalgono al periodo compreso tra il 2006 e il 2013. Ferri, difeso dall’avvocato Cataldo Mariano, in relazione a questa vicenda era stato interessato sia da un procedimento della Corte dei Conti che da un procedimento amministrativo da parte dell’istituto, entrambi risolti a suo favore. Nel corso del processo è emerso che il canile, in cui la Lega operava legittimamente con i propri volontari, ospitava cani di competenza del Comune di Teramo e che le sterilizzazioni venivano effettuate nel pieno rispetto di leggi e convenzioni.